Perché Sozza è stato scelto come arbitro di Inter-Napoli anche se è nato a Milano
Il campionato di Serie A dopo la sosta per i Mondiali riparte con il big match Inter-Napoli. La partita del Meazza in programma mercoledì 4 gennaio alle ore 20:45 sarà diretta dall'arbitro Simone Sozza, che sarà coadiuvato dagli assistenti Meli e Peretti, dal quarto uomo Piccinini e dalla coppia Fabbri-Aureliano al Var. Una designazione che non è passata inosservata e che ha sollevato le polemiche da parte dei tifosi. Tutto è legato alla provenienza di questo giovane direttore di gara, che è di Milano.
La scelta da parte del designatore arbitrale Gianluca Rocchi di affidarsi ad un arbitro di Milano per una sfida tra una squadra del capoluogo lombardo, come quella nerazzurra, e quella di Luciano Spalletti capolista della Serie A, ha fatto discutere. In tanti sui social si sono chiesti se sia regolare una situazione del genere, scatenandosi a suon di commenti. Tra l'altro Simone Sozza non arbitra in Serie dallo scorso novembre quando diresse, l'altra formazione meneghina ovvero il Milan nel discusso match contro la Fiorentina.
Polemiche a non finire in quell'occasione, con la società viola e i suoi tifosi infuriati per alcune scelte arbitrali di Sozza. Dito puntato sul mancato rigore assegnato per il contatto tra Tomori e Ikoné e poi per il presunto fallo di Rebic su Duncan a centrocampo in occasione poi del gol rossonero. D'altronde Sozza aveva già diretto i rossoneri, in Coppa Italia contro la Lazio e poi anche la delicata sfida decisiva per la corsa Scudetto tra Inter e Roma. Proprio alla vigilia di questo confronto si era anche diffusa la fake news della sua presunta fede nerazzurra.
In realtà la designazione di Sozza per la sfida tra l'Inter e il Napoli e in generale per arbitrare una squadra di Milano è assolutamente consentita. Il regolamento parla chiaro e in questi casi, quello che conta è la sezione di appartenenza oltre alla provincia di residenza: Sozza appartiene infatti alla sezione di Seregno, della Provincia di Monza e della Brianza. Quindi può assolutamente dirigere le partite con in campo squadre di Milano, città in cui è nato, al contrario appunto di quelle della provincia di Monza (come lo stesso Monza).
Tutto assolutamente normale dunque e polemiche assolutamente azzerate. E chissà che in futuro anche la regola della territorialità, non venga rivista annullando la questione relativa ai possibili vincoli legati alla città di nascita o al luogo di residenza. D'altronde per i calciatori questa è una situazione assolutamente all'ordine del giorno.