Perché secondo la UEFA il tocco di mano di Cucurella in Spagna-Germania non è mai rigore
La Germania è arrabbiata e sostiene di essere stata pesantemente danneggiata: quel tocco di mano evidente di Marc Cucurella all'inizio del secondo tempo supplementare del quarto di finale degli Europei perso 2-1 contro la Spagna è stato ritenuto non meritevole di essere sanzionato col calcio di rigore. Una decisione presa senza esitazione dall'arbitro inglese Anthony Taylor e avallata anche dal VAR, il suo connazionale Stuart Attwell, coadiuvato al video dal polacco Frankowski e dall'italiano Irrati, ritenuto uno dei migliori specialisti al mondo. Possibile che queste eccellenze arbitrali europee si siano sbagliate tutte? La risposta è no ed infatti la UEFA non potrà mai ritenere quanto accaduto un errore, sulla base delle disposizioni date prima dell'inizio del torneo.
Venerdì sera, a sentire telecronisti, opinionisti ed ex arbitri sia sulla Rai che su Sky, il mani di Cucurella sarebbe da rigore senza se e senza ma: pur valutando l'involontarietà e il tentativo di ritrarre l'arto, il braccio sinistro del 25enne esterno spagnolo appare abbastanza distante dal corpo, tale da aumentare il volume opposto al pallone, che peraltro arriva da qualche metro di distanza. Ed anche a freddo, il giudizio non cambia: i quotidiani di oggi appioppano tutti un 4 senza appello a Taylor e alla sua squadra.
Perché il tocco di mano di Cucurella non è rigore per la UEFA
Ma il 45enne fischietto inglese e gli addetti al VAR, il cui eventuale errore sarebbe ancora più grave, non hanno fatto altro che applicare quanto disposto nel briefing prima degli Europei da Roberto Rosetti, capo degli arbitri della UEFA, che in quella circostanza ha fornito esempi specifici di falli di mano, tra cui un video molto somigliante al caso di Cucurella.
Non è solo la vicinanza del braccio al corpo a rilevare (e nel caso dello spagnolo non è comunque così largo), ma anche altri due elementi: il fatto che sia puntato principalmente verso il basso/verticalmente piuttosto che orizzontalmente e/o la posizione dell'arto dietro la linea del corpo, segnale evidente del gesto di ritrarlo.
Quest'ultimo elemento si apprezza molto bene dall'inquadratura laterale, che è circolata molto meno in TV e sui social rispetto a quella frontale: le immagini laterali mostrano il braccio di Cucurella ben dietro la linea del corpo.
Quindi, in definitiva: il braccio di Cucurella sta tornando giù, diminuendo il volume occupato, ma soprattutto si trova dietro il suo corpo quando è colpito dal pallone, elementi che – in aggiunta al fatto che anche dalla visione frontale l'arto appare ben più verticale che orizzontale – hanno fatto decidere senza alcun dubbio Taylor per il no penalty. L'arbitro inglese fa chiaramente il gesto del braccio vicino al corpo, che non va inteso in senso letterale di aderente, ma all'interno dei parametri indicati sopra. Una decisione su cui anche tutti e tre gli addetti al VAR non hanno eccepito, avendo ben in mente la medesima casistica esposta da Rosetti prima degli Europei.
La differenza col rigore concesso per il mani di Andersen
Il VAR Attwell peraltro era lo stesso dell'ottavo di finale vinto dalla Germania sulla Danimarca, match nel quale aveva invece contribuito alla concessione del rigore per i tedeschi per un fallo di mano di Joachim Andersen. Un caso che per la UEFA è ben diverso da quello di Cucurella, ritenendo che la posizione del braccio sia innaturale – non spiegabile dalla postura del corpo – e crei una barriera, oltre che visibilmente più orizzontale che verticale.
D'altronde se per Rosetti Attwell avesse sbagliato in quella circostanza, non lo avrebbe poi designato al VAR per una partita delicatissima come Spagna-Germania.