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Perché Reijnders è stato espulso con rosso diretto in Milan-Udinese: lo spiega il regolamento

L’arbitro, Chiffi, non ha avuto alcun dubbio nel prendere la decisione: ha ritenuto che il caso del calciatore dei rossoneri fosse un chiaro DOGSO perché “ha negato la segnatura di una rete o un’evidente opportunità di segnarne una”.
A cura di Maurizio De Santis
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DOGSO è l'acronimo che da regolamento ha portato all'espulsione di Reijnders nel primo tempo di MilanUdinese. L'arbitro, Chiffi, non ha avuto alcun remora nell'estrarre il cartellino rosso per punire l'infrazione del calciatore rossonero. Decisione che ha trovato la conferma anche da parte del Var, come confermato nel check avvenuto in maniera abbastanza rapida e senza alcuna necessità di ricorrere alla revisione.

Dalla cabina di regia hanno controllato la dinamica dell'azione, focalizzando l'attenzione sul momento del contatto con Lovric. Secondo il direttore di gara, considerato lo sviluppo del gioco, l'intervento dell'olandese è un chiaro caso di Deny an obvious goal scoring opportunity, ovvero: "ha negato la segnatura di una rete o un'evidente opportunità di segnarne una". Il Milan ha protestato a lungo e a fondo sull'episodio, sostenendo che non c'era stato alcun tocco o, comunque, non tale da giustificare il ruzzolone dell'avversario ma la determinazione degli ufficiali di gara ha spento ogni velleità di proteste ulteriori. In questo caso – come da regolamento – la discriminante non è il contatto ma la punibilità del contatto.

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Cosa ha fatto Reijnders per meritare il rosso diretto: fallo da ultimo uomo su Lovric

Alla mezzora del primo tempo il Milan è in vantaggio grazie alla rete di Chukwueze ma subisce un contropiede improvviso dell'Udinese. Un lancio dalle retrovie mette fuori causa lo schieramento dei rossoneri: centrocampo saltato, traiettorie diretta verso Lovric che ha trovato lo spazio giusto per prendere d'infilata la difesa avversaria. Alle spalle c'è Reijnders che lo tallona, la sua corsa va a incrociarsi con quella del friulano poco prima dell'ingresso in area di rigore. Per Chiffi (e i colleghi al Var) non c'è molto da riflettere: è fallo da ultimo, ha negato una chiara occasione da rete e ci sono tutti gli estremi per espulsione conseguente a un DOGSO.

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Cos'è un DOGSO da regolamento e quando si verifica

Deny an obvious goal scoring opportunity è l'acronimo da cui scaturisce la sigla DOGSO. Da regolamento viene definita così la chiara occasione da rete negata a un calciatore che, diretto verso la porta, viene fermato con un fallo oppure un'altra scorrettezza. Perché scatti il rosso diretto e si prefiguri un'ipotesi del genere non basta solo fare riferimento al fallo da ultimo uomo, ma è necessario che si verifichino alcuni criteri fondamentali: la distanza tra il punto in cui è stata commessa l’infrazione e la porta; la direzione generale dell’azione di gioco; la probabilità di mantenere o guadagnare il controllo del pallone; la posizione e il numero dei difendenti.

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