Perché Mourinho non può allenare il Napoli in questa stagione dopo l’esonero della Roma
La telefonata di Jorge Mendes, procuratore di José Mourinho, al presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha acceso i riflettori su cosa farà il tecnico portoghese dopo l'esonero dalla Roma (al suo posto è stato preso De Rossi). E più ancora ha alimentato il chiacchiericcio su dove allenerà (Italia, Portogallo, America o di nuovo in Inghilterra) e su quale panchina si accomoderà.
L'agente sa che il club campione d'Italia ha scelto Walter Mazzarri solo fino al termine della stagione ed è alla ricerca di un nuovo allenatore per rilanciarsi nella prossima dopo il flop di quest'anno post-scudetto.
L'esito della Supercoppa italiana 2024, la sfida con la Fiorentina e la finale con l'Inter (che ha travolto la Lazio) sono solo una parentesi rispetto a ciò che il patron ritiene fondamentale: agganciare il quarto posto in campionato, così da non perdere il tesoretto della Champions, e (magari) superare lo sbarramento degli ottavi di Coppa col Barcellona.
Dieci anni fa, lo Special One e De Laurentiis si punzecchiarono a distanza. L'uno replicò all'altro, che disse di preferirgli "cento volte Mazzarri" e non lo avrebbe preso nemmeno se glielo avessero regalato, con una frase delle sue: "Ha detto che non mi vuole? Ma lui non ha i soldi per me".
Ci sono davvero le condizioni oggi perché si possa raggiungere un accordo con Mourinho? È molto presto per dirlo. E non è un mistero, pur avendo dato a Mendes una risposta interlocutoria (né un sì, né un no) e lasciato una porta socchiusa, che in realtà il massimo dirigente consideri l'opzione Antonio Conte come prioritaria.
Per lui, come gli ha ribadito anche di recente ottenendo l'ennesimo diniego, sarebbe disposto a fare sacrifici economici importanti. Ma la casella del neo mister non è l'unica di cui dovrà occuparsi, considerata la necessità di ricostituire la spina dorsale della società dopo l'addio di Cristiano Giuntoli (moto più di un direttore sportivo) e dotarsi di un assetto che sia capace di attutire le turbolenze.
Al di là delle voci, però, una cosa è certa: da regolamento, qualora il club azzurro decida di licenziare Mazzarri in caso di rovesci catastrofici in campionato e di situazione definitivamente compromessa, Mourinho non può diventare in questa stagione il nuovo allenatore del Napoli.
Il comma 4 dell'articolo 38 delle NOIF (le norme organizzative interne della Federazione) lo impedisce espressamente:
Nel corso della stessa stagione sportiva i tecnici, salvo il disposto di cui all’art. 30, comma 2 del Regolamento del Settore tecnico, nonché quanto disciplinato negli accordi collettivi fra l’Associazione di categoria e le Leghe Professionistiche o nei protocolli d’intesa conclusi fra tale Associazione e la Lega Nazionale dilettanti e ratificati dalla FIGC, non possono tesserarsi o svolgere alcuna attività per più di una società. Tale preclusione non opera per i preparatori atletici, medici sociali e operatori sanitari ausiliari che, nella stessa stagione sportiva, abbiano risolto per qualsiasi ragione il loro contratto con una società e vogliano tesserarsi con altra società per svolgere rispettivamente l’attività di preparatore atletico, medico sociale e operatore sanitario ausiliario.
Inoltre i tecnici, già tesserati prima dell’inizio dei Campionati di Serie A e B con incarico diverso da quello di allenatore responsabile della I squadra presso Società della L.N.P., possono essere autorizzati dal Settore Tecnico, previa risoluzione consensuale del contratto economico in essere, ad effettuare un secondo tesseramento nella stessa stagione sportiva solo nell’ambito di Società appartenenti alla medesima L.N.P. con l’incarico di responsabile della I squadra.
Mourinho può invece già sottoscrivere un'intesa preliminare con il Napoli qualora ve ne siano le condizioni? Il comma 5 dello stesso articolo 38 dà via libera in tal senso.
I tecnici possono assumere impegni preliminari di tesseramento a favore di una società per la stagione sportiva successiva soltanto se abbiano risolto ogni rapporto con la società per la quale è in corso un tesseramento oppure se è giunto a conclusione il Campionato da questa disputato. In ogni caso si applicano le disposizioni dell'accordo Collettivo o del Contratto-tipo.