Perché Mbappé ha giurato al PSG battaglia legale ad oltranza: ha visto piangere suo fratello Ethan
La saga della diatriba tra Kylian Mbappé e il Paris Saint Germain si arricchisce di giorno in giorno di nuovi particolari, conferme e smentite, che evidenziano una vera e propria lotta intestina in seno al club francese negli ultimi mesi di permanenza dell'attaccante prima del passaggio ufficiale al Real Madrid. E le ultime indiscrezioni spiegherebbero anche la determinazione del giocatore nel proseguire ad oltranza e fino alla fine la causa contro la sua ex squadra. Che per dargli contro avrebbe mobbizzato anche il fratello minore, Ethan, ridotto in lacrime negli spogliatoi del PSG.
L'ultimo retroscena che è salito a galla riguarderebbe un episodio risalente allo scorso maggio, durante l'ultima giornata di Ligue 1 contro il Tolosa, quando il presidente del PSG Al-Khelaifi avrebbe intimato al tecnico della squadra, Luis Enrique, di non convocare più Ethan Mbappé, il fratello di Kylian. L'attaccante oggi al Real, nello spogliatoio, lo avrebbe visto piangere di fronte a questa decisione, evidente ripicca societaria alla contesa già in atto tra la stella francese e il club. Ulteriore – e decisivo – elemento che avrebbe scatenato l'ennesimo teso litigio tra Mbappé e Al-Khelaifi e la promessa da parte del giocatore di portare in tribunale il PSG.
La lunga lotta tra Mbappé e il PSG: cos'è successo
Il rapporto tra il presidente e la stella francese era cominciato a incrinarsi già nell'estate del 2023, quando Mbappé aveva inviato una lettera al PSG informando la società che non avrebbe attivato la clausola del suo contratto che gli permetteva di prolungare la sua permanenza oltre a giugno 2024. Una mossa che mise in difficoltà il PSG che avrebbe dovuto vendere il giocatore subito oppure accettare di privarsene, a costo zero, nell'estate successiva. Da quel momento la situazione degenerò progressivamente: Mbappé fu escluso dalla tournée in Giappone pre campionato 2023-24, poi una guerra fredda fino al febbraio 2024 quando ci fu un incontro con Al-Khelaifi, dopo il quale il presidente promise che avrebbe fatto di tutto per impedirgli di firmare per il Real Madrid, ricevendo per risposta un sorriso beffardo. Che si è trasformato in un ghigno, rifiutando un nuovo confronto della dirigenza.
La battaglia legale, PSG condannato a pagare 55 milioni
Come conseguenza, venne chiesto a Luis Enrique di escludere il giocatore dall'ultima parte di campionato, senza poi pagargli bonus e stipendi di fronte all'ufficializzazione del trasferimento a Madrid, fino alla lotta legale di questi mesi in cui Mbappé sta chiedendo un maxi risarcimento da 55 milioni di euro e – in prima istanza – il PSG è stato condannato a corrispondergli, ovviamente rifiutandosi, pronto a portare la causa fino alla giustizia ordinaria.