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Perché Massimiliano Allegri non ha ancora trovato una squadra da allenare

Massimiliano Allegri è ancora fermo ai box dopo la conclusione dell’avventura fortunata alla Juventus nel 2019. L’allenatore in un’intervista al Times ha spiegato quelle che sono le sue preferenze per il ritorno in panchina. Una panchina prestigiosa, e un campionato top nei programmi dell’allenatore che però deve fare i conti, con poche “occasioni” disponibili.
A cura di Marco Beltrami
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Quello che sembrava destinato ad essere un anno sabbatico, in realtà si è prolungato. Massimiliano Allegri per la seconda stagione consecutiva è fermo. Dopo i successi alla Juventus, e l'addio del 2019 (il suo contratto è poi scaduto nella scorsa estate), il tecnico livornese non è riuscito a trovare una nuova squadra da allenare, nonostante le proposte non siano certo mancate. Come mai un mister tra i più vincenti e preparati del palcoscenico internazionale, non è riuscito ad accasarsi?  La volontà di Allegri è quella di lavorare in un club importante, e in un'intervista al Times, ha esternato la sua preferenza per il campionato inglese.

Ha vinto tutto in Italia con Milan e Juventus, e ha sfiorato due volte il tetto d'Europa arrendendosi in finale di Champions con i bianconeri. Max Allegri è sicuramente uno dei top allenatori del panorama calcistico internazionale. Eppure dopo la conclusione nel 2019 della sua avventura sotto la Mole, il toscano non ha trovato un altro club pronto a puntare su di lui. Le voci, e i contatti non sono certo mancati, sia nella scorsa stagione, che nello scorcio iniziale di quello attuale. Il mister classe 1967 non ha mai nascosto la volontà di non gradire un possibile ingresso a stagione in corso, per sostituire un collega esonerato. Una situazione che sicuramente restringe il campo delle possibilità.

Alla base però del mancato ritorno in panchina di Massimiliano Allegri, c'è però soprattutto il fatto che tutte quelle dei top club europei sono attualmente impegnate. Il tecnico dal canto suo in un'intervista al Times, ha rivelato quelle che sono le sue preferenze ovvero Italia e Inghilterra:

Sicuramente! Mi piacerebbe un'esperienza in Premier League. In Italia ho allenato quattro anni il Milan, cinque la Juventus. Adesso vorrei lavorare ancora in Italia, ma è difficile, o in Inghilterra. Sto migliorando il mio inglese. Sto studiando. a cosa più importante è che ogni nazione ha la propria storia, che è sempre diversa dovunque si vada. Ed è difficile cambiarla. Ma il calcio inglese è migliorato perché ci sono molti allenatori stranieri. Ora c'è molta più varietà tattica rispetto a dieci anni fa. C'è il giusto equilibrio tra il tradizionale spirito del calcio inglese e la nuova qualità e il nuovo approccio tattico dei nuovi tecnici.

Al momento però le porte sono tutte chiuse. Se in Italia le squadre d'altissima classifica non sembrano avere crepe con i rispettivi allenatore (nei mesi scorsi con il possibile addio di Conte, si è ipotizzato di un Allegri prima scelta), la situazione è altrettanto bloccata in Premier League. Tottenham, Liverpool e Chelsea sono attualmente soddisfatte dell’operato di Mourinho, Klopp e Lampard, così come United, City e Arsenal nonostante le difficoltà in campionato e una classifica deficitaria non sembrano intenzionate a mettere in discussione, Solskjaer, Guardiola (che ha anche rinnovato) e Arteta. Tutti progetti destinati a lungo, con buona pace di Allegri. Appuntamento dunque per un possibile ritorno al 2021, nella speranza che si liberi una panchina prestigiosa.

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