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Perché Maldini è stato mandato via dal Milan: “Decisione necessaria per realizzare la visione di Cardinale”

Perché Paolo Maldini è stato mandato via dal Milan: la spiegazione di Giorgio Furlani nel documento pubblicato dalla Harvard Business School.
A cura di Vito Lamorte
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Sta facendo molto discutere il documento pubblicato dalla Harvard Business School in cui si analizza il caso AC Milan. In questa pubblicazione si analizza il progetto del club rossonero dall'arrivo di Gerry Cardinale e diversi protagonisti della società hanno espresso il loro punto di vista.

Uno dei nodi più complessi da sciogliere in questi anni di gestione RedBird è l'allontanamento di Paolo Maldini dal Milan: un momento che tanti tifosi del club rossonero non hanno apprezzato e ancora non hanno digerito.

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Perché Maldini è stato mandato via dal Milan: il racconto di Furlani

Sulla decisione di mandare via dal Milan una personalità come Paolo Maldini, questa è la spiegazione di Giorgio Furlani: "È stata una decisione storica quella di lasciarlo andare, per quello che ha significato per il club e per la sua autorevolezza. Ma se volevamo realizzare la visione che Gerry aveva per il club dovevamo cambiare e andare avanti". 

Quanto accaduto è una ferita aperta per una gran parte della tifoseria rossonera e gli strascichi si sono visti ancora una volta in occasione della festa per il 125° anniversario della fondazione del Milan: i rumors, non confermati, sull'invito e il messaggio dell'ex capitano ha creato ancora più dibattito nell'ambiente milanista.

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Furlani sulla gestione del Milan: "La nostra squadra era semplicemente troppo costosa"

Giorgio Furlani, l'amministratore delegato del Diavolo, è stato alunno del celebre ateneo di Boston e ha toccato diversi argomenti sulla gestione del club rossonero: "Il nostro obiettivo è diventato quello di fermare le perdite, di vivere con i nostri mezzi. Per quanto il successo sportivo sia importante, ci siamo resi conto che non dovevamo entrare in una modalità di successo a tutti i costi: i costi extra che si sostengono per inseguire il successo possono ucciderti finanziariamente. Avevamo bisogno di vincere più partite pagando meno i nostri giocatori. La nostra squadra era semplicemente troppo costosa. Quello che ho imparato lavorando con Gerry è che più punti di contatto abbiamo, anche se sono brevi, meglio è. Ci parliamo ogni giorno. E poi quando viene qui a Milano, il che accade circa ogni sei settimane, trascorriamo uno o due giorni intensi insieme, con i membri del team dirigenziale e con altri".

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