Perché l’Inter può avere sanzioni più leggere per la Superlega: non ha completato l’iscrizione
Adesso che il castello di carta della Superlega è crollato, ci si avvicina a grandi passi alla resa dei conti. Ai ‘ribelli' non basterà certo scusarsi e abiurare il fallito progetto, ma dovranno "affrontare le conseguenze delle loro azioni", come annunciato minacciosamente da Alexander Ceferin. Il che significa probabili sanzioni, chieste peraltro anche entro i confini nazionali, come da lettera inviata al presidente di Lega Dal Pino da 11 club di Serie A nella serata di sabato.
Nel suo ultimo atto d'accusa, il presidente UEFA ha fatto dei distinguo importanti, separando i 3 club con le responsabilità maggiori – e che quindi rischiano punizioni più severe – ovvero Juventus, Real Madrid e Barcellona, da chi invece ha una posizione che potrebbe parzialmente salvarli. Tra questi l'Inter, che nel suo comunicato è stata molto decisa nel dichiarare di non aver più nulla a che fare col progetto: "Confermiamo che il club non fa più parte della Superlega".
Una frase ben più netta dei comunicati delle società inglesi, che parlavano di "procedure avviate" per l'uscita dalla competizione, ma anche delle note ufficiali di Juventus e Milan, nelle quali non c'è traccia di alcuna uscita dal progetto. Il fattore decisivo per la differenza dei comunicati – e delle posizioni che ne conseguono – lo svela ‘Repubblica' ed è strettamente legato alla presenza di pesantissime penali nel patto di adesione alla Superlega, come confermato da Florentino Perez.
Ebbene, l'Inter potrebbe essere esentata dal pagamento di queste penali per un semplice motivo: al momento della costituzione della Superlega, infatti, il club nerazzurro non aveva avuto ancora il via libera formale da creditori e stakeholder, un placet necessario per aderire al progetto, e quindi non ha completato la procedura d’iscrizione.
Ecco perché – all'atto della resa dei conti sia in Lega di Serie A che a livello UEFA – potrebbero esserci scenari diversi tra i 3 club italiani che erano tra i 12 scissionisti nella notte del golpe di 7 giorni fa: con l'Inter in posizione più leggera di Juventus e Milan.