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Perché Lina Souloukou si è dimessa, tutte le spaccature interne nella Roma

I motivi che hanno portato Lina Souloukou a lasciare la carica di CEO della Roma dimettendosi poco prima della sfida contro l’Udinese. L’ormai ex dirigente giallorossa era finita nel mirino dei tifosi dopo l’esonero di De Rossi.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Le minacce ricevute da Lina Souloukou sono state solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso in casa Roma. Le dimissioni ufficiali della CEO del club giallorosso hanno creato un terremoto societario inaspettato. Ma alla base di questa decisione non ci sarebbe solo la rivolta del popolo romanista dovuta all'esonero improvviso di Daniele De Rossi come allenatore, ma anche altre conseguenze che hanno portato a questa scelta. La tutela personale e dei propri figli in primis, ma anche un errore dal punto di vista manageriale che rischiava di compromettere tutto. Conseguenze e modalità dell'esonero di De Rossi sono state sottovalutate creando una frattura con tifoseria e città.

L'immagine e la popolarità per i Friedkin è fondamentale e questo è stato un passo falso imperdonabile. C'è da specificare che comunque la scelta di esonerare De Rossi ha avuto chiaramente l'avallo della proprietà. Lina Souloukou dunque additata come responsabile di questo caos dovuto a un errore manageriale. Con De Rossi la CEO dei giallorossi aveva avuto accese discussioni prima della fine del mercato – scrive il Corriere della Sera – legate soprattutto ai giocatori da prendere. Lina Souloukou avrebbe poi voluto Raffaele Palladino in panchina con Modesto ds non essendo convinta del contratto triennale fatto a De Rossi considerato solo un traghettatore post Mourinho.

Il caos Dybala e l'acquisto di Soulé

C'è altro dietro la decisione di dimettersi? Le minacce ricevute sono state decisive per arrivare a lasciare il club giallorosso dopo esservi approdata ad aprile 2023. Ma sicuramente oltre a questo, dal punto di vista manageriale ciò che ha creato frizioni è stata la mancanza di una linea comune con la società sulla guida tecnica della squadra, nello specifico con De Rossi. L'opzione di rinnovo all'ex capitano giallorosso sarebbe dovuta arrivare solo in caso di qualificazione in Champions. E invece così non è stato tanto da arrivare alla firma di un contratto da 3 milioni netti a stagione. 

Confusione anche sulla questione Dybala. La dirigente greca è stata coinvolta nella gestione del rifiuto del fuoriclasse argentino all’offerta proveniente dall’Al-Qadsiah. Il no dell'argentino lo ha reso inevitabilmente popolare tra i tifosi mostrando di conseguenza una debolezza della Roma nella gestione delle sue strategie di mercato. I Friedkin avrebbero voluto un esito diverso da questa trattativa. Dall'offerta araba cercavano un’opportunità di mercato che, invece, non si è concretizzata. Questo episodio ha così indebolito la posizione della Souloukou.

De Rossi con Dan e Ryan Friedkin.
De Rossi con Dan e Ryan Friedkin.

Le presunte frizioni tra Dan e Ryan Friedkin dopo il caso Souloukou

La questione De Rossi poi, rimasto alla guida della Roma nonostante la Souloukou non fosse d'accordo, ha inevitabilmente creato una chiara diversità di vedute con la proprietà. I Friedkin, secondo quanto scrive Adnkronos, avrebbero avuto anche dei contrasti fra loro. Frizioni emerse tra padre e figlio che partono da diverse valutazioni nelle ultime settimane e arrivano a una diversa visione strategica sulle prossime mosse. Mosse decisive che potrebbero portare ora al posto della Souloukou una figura che abbia una grande esperienza calcistica ma anche una conoscenza profonda della realtà romana. Per i Friedkin non sono più ammessi passi falsi.

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