Perché l’esperimento di Milan-Napoli gratis e in chiaro su DAZN non è andato come ci si aspettava
Com'è andata Milan–Napoli su Dazn in termini di ascolti? Non ha sfondato. Era lecito attendersi un dato nettamente migliore a giudicare dalla formula, aperta (oltre agli abbonati) anche a un massimo di 2 milioni di utenti "occasionali" registrati gratis (e senza obbligo di sottoscrizione), con cui era stata presentata la partita clou della 10ª giornata di Serie A.
Anzi, a guardare quello sugli spettatori (1.883.064 complessivi) dell'OTT, è stato tutt'altro che eccezionale anche alla luce di un altro dettaglio per nulla marginale: la trasmissione in chiaro dopo 30 anni di un match di campionato, opportunità che non è stata certo un regalo perché rientrava nel pacchetto "Try and buy" dei diritti TV acquisiti dalla piattaforma. Ovvero, la messa in onda con la modalità sperimentata per l'incontro del Meazza e prevista per 5 dei 380 match inclusi nell'offerta a pagamento.
Per quanto buoni, i numeri raccolti a corredo della sfida tra le squadre di Paulo Fonseca e Antonio Conte non hanno alzato più di tanto l'asticella dei contatti: in buona sostanza il botto vero e proprio non c'è stato. L'esempio tangibile è stato il derby d'Italia rocambolesco, finito 4-4 a San Siro tra Inter e Juventus: ascolto complessivo di 3.135 milioni di telespettatori con Sky Sport (1.937 mila e rotti) che ha quasi doppiato Dazn (1.198). La stessa Inter-Milan 1-2 del 22 settembre scorso ha tenuto incollati davanti alla tv, su Dazn, quasi 2 milioni di persone (1.972 mila e rotti).
"È stata la partita migliore in termini di ascolti giocata durante un turno infrasettimanale dalla stagione 2014-2015 a oggi, ad esclusione di alcuni turni giocati nelle festività, superando i numeri registrati da entrambe le sfide di andata delle scorse stagioni su Dazn, entrambe giocate di domenica sera", fa sapere Dazn che sottolinea la soddisfazione per il risultato ottenuto grazie anche all'escamotage inserito nel bando e pensato per avvicinare al prodotto calcio un nuovo pubblico di tifosi, così da tamponare l'emorragia di spettatori divenuta preoccupante.
Le cifre descrivono uno scenario del genere: nelle prima 9 giornate di Serie A ci sono state 4.8 milioni di persone in meno a vedere il calcio in tv. E il rinvio di Bologna-Milan a data da destinarsi non è stato certo un'ottima pubblicità in tal senso.
Ecco perché quanto raccolto con Milan-Napoli fa parte della classica valutazione sul bicchiere mezzo pieno/mezzo vuoto: da un lato la trasmissione in chiaro della partita sollecita i clienti cosiddetti ‘dormienti' (quelli registrati ma inattivi perché non hanno rinnovato l'abbonamento) e cerca di fare proseliti, dall'altro un conforto numerico in termini di audience di cui accontentarsi coi tempi che corrono.