Perché Leao è diventato un panchinaro al Milan: la motivazione di Fonseca, terza di fila a Monza
Gli allenatori non vogliono mai che si parli di "caso" riferito a qualche giocatore in particolare, trincerandosi dietro la libertà di scegliere sempre per il bene della squadra, e tuttavia è difficile non usare questa parola per Rafael Leao. Secondo molti il miglior giocatore del Milan, l'uomo in grado di sprigionare la scintilla che crei superiorità ed occasioni, insomma che faccia la differenza. Invece solo un panchinaro ormai fisso per Fonseca, che oggi a Monza farà sedere il 25enne portoghese ancora a fianco a lui per la terza volta di fila, dopo le due gare casalinghe con Udinese e Napoli (nella prima non è entrato, nella seconda ha giocato l'ultima mezz'ora). Se non lo vogliamo chiamare caso, chiamiamola sonora bocciatura, la sostanza non cambia. Leao è un oggetto estraneo al progetto tecnico del nuovo Milan del suo connazionale Fonseca, che gli imputa sostanzialmente una colpa: non partecipare col sacro fuoco (eufemismo) alla fase difensiva, quando il pallone ce l'hanno gli altri e lui trotterella per il campo.
Perché Fonseca manda Leao in panchina nel Milan: manca la fase difensiva
Nessun problema disciplinare o scontro col tecnico, semplice "scelta tecnica", che è anche peggio, visto che se un chiarimento potrebbe risolvere la prima eventualità, il secondo scenario necessita – per essere superato – di un cambio di atteggiamento da parte di Leao, in primis in allenamento. Fonseca non ritiene di vedere nulla di tutto questo, ed anche ieri – alla vigilia della trasferta in casa del Monza – ha provato nuovamente Okafor sulla mattonella sinistra della trequarti, in un terzetto completato da Pulisic e Chukwueze alle spalle di Morata. Lo svizzero dà al tecnico maggiori garanzie in copertura e tutto lascia supporre che questo schieramento venga confermato oggi pomeriggio al fischio d'inizio allo U-Power Stadium, con Leao dunque mestamente fuori.
Rottura vicina, Leao ha chiesto ai suoi agenti di guardarsi intorno
Fonseca non è certo un autolesionista, sa che è costantemente sotto esame in questo avvio di stagione difficile per il Milan, che è ottavo in campionato a 11 punti dal Napoli (pur con la partita da recuperare contro il Bologna) e ha soli 3 punti dopo le prime 3 giornate di Champions League. Dunque il tecnico ex Roma non si priva a cuor leggero di un calciatore con le potenzialità di Leao. Probabilmente è un modo per scuoterlo, per cercare una scossa, che tuttavia non sta arrivando e rischia di non arrivare mai, almeno al Milan. Rafa non è contento della situazione creatasi e secondo il Corriere dello Sport avrebbe chiesto ai suoi agenti di iniziare a guardarsi intorno per cercare una soluzione alla vicenda, ovvero un'altra squadra. Se non è una rottura, ci assomiglia parecchio.