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Guerra in Ucraina

Perché le partite di Serie A iniziano in ritardo e cosa c’entra la guerra russo-ucraina

Tutte le partite di Serie A e di tutti i campionati professionistici e non del week-end inizieranno con 5′ di ritardo. Un’iniziativa per lanciare un messaggio forte contro la guerra.
A cura di Marco Beltrami
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Lo sport e il calcio non possono rimanere indifferenti rispetto a quanto sta accadendo tra Russia e Ucraina. Anche il pallone si è "sgonfiato" di fronte all'incubo della guerra e sono arrivate le prime conseguenze, come lo spostamento della finale della Champions League da San Pietroburgo a Parigi. C'è la volontà di dare un segnale forte, in ogni modo possibile e per questo anche i vertici del calcio italiano si sono mossi, con un un'iniziativa in vista di tutte le partite ufficiali in programma nel fine settimana.

Il calcio italiano dice no alla guerra, l'iniziativa per tutte le partite del week-end

Tutti insieme per dire no alla guerra. Dai giocatori ucraini coinvolti in primo piano in questa difficile situazione, come Malinovskyi che in occasione del match di Europa League ha mostrato un messaggio scritto sulla sua maglietta, agli striscioni mostrati in campo e sui social da colleghi e addetti ai lavori. Tutto il panorama calcistico italiano vuole dimostrare la propria compattezza, e per questo sul sito della Figc è stata ufficializzato quello che accadrà nei match che andranno in scena dal venerdì al lunedì.

Perché le partite di Serie A e di tutti i campionati inizieranno con 5′ di ritardo

Tutte le partite professionistiche e non, dalla Serie A alle ultime categorie inizieranno in ritardo. Come si legge nella nota ufficiale, il calcio d'inizio dei match sarà posticipato di 5 minuti. Nessuna distinzione dunque tra professionisti e dilettanti che "si uniranno in un’unica testimonianza di pace, sensibilizzando appassionati e tifosi sul rispetto della vita umana e sulla necessità di trovare una soluzione diplomatica alla crisi in Ucraina".

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha spiegato il motivo di questa scelta, finalizzata alla volontà di mandare un messaggio forte: "I valori universali dello sport ci impongono una riflessione non vogliamo girarci dall’altra parte. Interpretando un sentimento diffuso nell’opinione pubblica italiana, che attraversa in modo trasversale anche il nostro mondo, vogliamo mandare un messaggio chiaro: il movimento calcistico nazionale è sensibile e molto preoccupato per quello che sta accadendo in queste ore, lo sport non fa politica ma reclama a gran voce la pace”.

Il messaggio che sarà letto dallo speaker negli stadi prima del fischio d'inizio

Prima dell'inizio dei match in tutti gli stadi gli speaker leggeranno un messaggio di pace e speranza, d'intesa tra FIGC e Lega Serie A. Questo il testo: "Il calcio italiano unito scende in campo per la pace. La guerra non è la soluzione per risolvere i dissidi. Il posticipo del calcio d’inizio delle gare in programma questo fine settimana rappresenta un segnale concreto di grande preoccupazione per la crisi in corso e di forte sensibilizzazione per promuovere il dialogo in Ucraina. Il calcio non fa politica, ma reclama a gran voce la pace!"

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