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Perché le immagini della Serie A in TV “fanno ridere”, ma non è colpa di DAZN e Sky

Il presidente del Napoli dopo l’assegnazione dei diritti TV a Sky e DAZN si è sfogato sulle riprese della Serie A paragonandole a quelle della Premier. La produzione spetta però proprio alla Lega che trasmette poi tutto ai broadcaster.
A cura di Marco Beltrami
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L'assegnazione dei diritti TV della Serie A a Sky e DAZN per il quinquennio dal 2024 al 2029 non ha convinto Aurelio De Laurentiis. Nel suo sfogo il presidente del Napoli si è soffermato anche sulla questione delle riprese televisiva, puntando il dito contro le due piattaforme.

Il patron della formazione campione d'Italia ha fatto un paragone tra la Serie A e la Premier League: "Non è che poi Sky e DAZN facciano questi investimenti… io ieri vedevo una partita del calcio inglese tra Arsenal e Chelsea, fantastico. E poi vedevo tre partite italiane, le modalità di ripresa del nostro calcio fanno ridere. E questo ce lo ha mai detto DAZN o Sky? Assolutamente no".

Ma come funziona lato produzione la questione delle riprese? E di chi è la responsabilità? In realtà la produzione delle immagini è responsabilità della Serie A. Nel luglio del 2021 è stato inaugurato a tal proposito l'International Broadcasting Center, ovvero il centro di produzione all'avanguardia presso la sede EI TOWERS di Lissone dove nascono tutti i contenuti della Lega Serie A, ovvero i servizi relativi ai contenuti video, audio, e dati delle partite di Serie A TIM, Coppa Italia Frecciarossa e Supercoppa.

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Qui vengono effettuate tutte le fasi di produzione, pianificazione, trasporto dei segnali e distribuzione nazionale e non. Qui le riprese televisive delle partite, sfruttando anche 4K e Full HD con l'utilizzo di Steady Cam e altre attrezzature moderne (come anche droni, Buggycam e Oculus a 360 gradi). In pratica dunque poi tutti i contenuti vengono messi a disposizione di broadcasters e rights holders. 2400 metri quadri distribuiti su due piani, 80 tecnici e addetti alla produzione, 130 km di cavi elettrici, 230 monitor tv e così via. Numeri importanti per questo centro produzione per realizzare di fatto tutto quello che poi passa in TV del campionato italiano, ovvero segnali, grafiche ma anche pubblicità highlights, moviola e contenuti per il VAR.

Entrando nello specifico in occasione delle partite, attraverso le telecamere presenti allo stadio, le immagini arrivano grazie ad una connettività fibra di 10Gbps nel centro di Lissone dove vengono inserite grafiche, soggettive ecc e poi attraverso la fibra tutto viene direzionato a Sky e DAZN, e a chi ha acquisto i diritti.

Ma qual è la reale differenza dunque rispetto alla Premier citata da De Laurentiis? Quello italiano è sicuramente un prodotto all'avanguardia, ma non tale quanto quello inglese. La reale differenza è anche dovuta anche agli stadi e alla strumentazione presente all'interno degli stessi inerente alla trasmissione delle immagini. Basti pensare che si va oltremanica verso il consolidamento di una tecnologia che possa trasmettere informazioni a 200.000 chilometri al secondo. A gestire le riprese è IMG nei Stockley Park Studios che per esempio nell'ultima giornata dello scorso campionato ha trasmesso circa otto terabyte di dati, l'equivalente di 2.000 film. Questo permette di ottenere un livello top nelle riprese e nella gestione delle stesse con una grande attenzione alle immagini e ai colori.

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In sintesi dunque l'Italia nonostante i grandi progressi effettuati negli ultimi 2-3 dal punto di vista della produzione anche se la distanza rispetto alla Premier è notevole. Sicuramente De Laurentiis ha ragione anche se appunto la suddetta produzione  spetta alla Serie A e non a DAZN e Sky. Qual è dunque la responsabilità dei due broadcaster? Quella di non sollevare il problema "accontentandosi". Infatti proprio DeLA ha chiuso il suo intervento facendo riferimento proprio al silenzio sull'argomento delle due piattaforme.

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