Perché l’arbitro Doveri non ha fischiato rigore per il Napoli per il tocco di mano di Dumfries
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L'Inter ha chiuso il primo tempo del match al Maradona contro il Napoli in vantaggio per 1-0 grazie al calcio di punizione messo a segno da Federico Dimarco al 22′. Poco dopo la rete dell'esterno di Inzaghi, gli azzurri hanno protestato parecchio per un tocco di mano di Denzel Dumfries, che in piena area ha ribattuto una conclusione dal limite di Spinazzola. Il tocco, abbastanza evidente, è stato giudicato non punibile dall'arbitro Doveri, che ha lasciato proseguire il gioco. Anche il successivo check del VAR ha confermato la decisione di campo, non richiamando neanche il direttore di gara all'on-field review.
Perché né arbitro né VAR hanno giudicato da rigore il tocco di mano di Dumfries in Napoli-Inter
Il motivo per cui Doveri non ha ritenuto di sanzionare il tocco di mano opposto al pallone da Dumfries è dovuto al fatto che il direttore di gara ha ritenuto che il braccio, pur staccato dal corpo, non ha aumentato il volume in ampiezza del giocatore dell'Inter, visto che si trovava davanti al busto e non lateralmente.
Un'interpretazione che lascia qualche dubbio alla luce di rigori precedentemente assegnati in questo campionato e che è stata confermata dall'ex arbitro Luca Marelli ai microfoni di DAZN: "Sicuramente la valutazione che è stata compiuta in sala VAR è quella di capire se il tocco che c'è stato del braccio sinistro di Dumfries abbia opposto una maggiore area, un maggior volume rispetto al tiro. Quello che hanno valutato è che il braccio sinistro, se non fosse stato colpito dal pallone, il pallone stesso sarebbe stato rinviato. È stato dunque ritenuto che il braccio, che era piuttosto largo in profondità rispetto al corpo, non avrebbe cambiato la direzione del pallone, nel senso che se non avesse toccato il braccio, avrebbe colpito il corpo del giocatore. In questo senso non ha aumentato il volume del corpo".
Cosa dice il regolamento sui tocchi di mano punibili: quando sono falli
Il riferimento regolamentare della fattispecie è la Regola 12, che a proposito dei falli di mano recita:
È un’infrazione (“fallo di mano”) se un calciatore:
• tocca deliberatamente il pallone con le proprie mani / braccia, ad esempio muovendo mani o braccia verso il pallone.
• tocca il pallone con le proprie mani/braccia quando queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo. Si considera che un calciatore stia aumentando lo spazio occupato dal proprio corpo in modo innaturale quando la posizione delle sue mani/braccia non è conseguenza del movimento del corpo per quella specifica situazione o non è giustificabile da tale movimento. Avendo le mani/braccia in una tale posizione, il calciatore si assume il rischio che vengano colpite dal pallone e di essere punito.
