Perché la Serie A ora vuole giocare alcune partite di campionato negli Stati Uniti

Da tanti anni si parla di partite del campionato di calcio di Serie A in terra straniera. Sono passati tanti dirigenti, ma ciò non è ancora accaduto. Il presidente della Lega Serie A Ezio Simonelli è convinto che le partite italiane possano sbarcare negli Stati Uniti, non certo domani ma sicuramente non in futuro lontano. L'idea è quella di provare a portare un intero turno di Serie A oltreoceano, entro un paio d'anni, come ha confermato il direttore marketing Ciccarone: "Forse nell'arco di uno o due anni ci riusciremo, servono le approvazioni".
Il presidente della Lega Serie A è negli Stati Uniti
Simonelli, che da pochi mesi è diventato il numero 1 della Lega, è volato a New York. Dagli uffici di rappresentanza, in compagnia di due campioni del mondo 2006 Pirlo e Materazzi, ha parlato del movimento calcistico, della Nazionale di Spalletti e dei Mondiali 2026 che si terranno in Canada, Messico e Stati Uniti. Ma il tema principale nell'incontro con i media è stato quello del legame tra il calcio italiano e il mondo americano, legame che potrebbe rinsaldarsi ulteriormente in futuro: "Questo è un mercato al quale contiamo moltissimo, abbiamo nove proprietà americane e una canadese".

La Serie A proverà a sbarcare negli Stati Uniti
L'obiettivo è quello di portare anche delle partite di Serie A negli Stati Uniti: "Questo progetto per noi, è senz'altro un obiettivo. Ma per realizzarlo bisognerà anche avere il benestare della federazione locale, altrimenti non potremmo creare un evento del genere. Noi ci crediamo e vogliamo essere i primi in Europa a farlo. Noi ci proveremo, dipenderà da noi e dalla nostra bravura nel trovare accordi".
Il nuovo stadio della Roma
Il presidente della Lega di Serie A, infine, ha parlato anche degli stadi che in Italia sono storicamente un problema: "Puntiamo molto nella costruzione di nuovi stadi in Italia, servono anche per incrementare il valore del calcio italiano, ed è fondamentale avere stadi efficienti. L'età media degli stadi in Italia è di 66 anni, e 66 anni fa le esigenze non erano quelle di adesso. Stiamo lavorando con il governo e con il ministro Abodi. Lo stadio della Roma? Sta prendendo piede adesso. Nel 2028 si potrebbero giocare le prime partite della Roma, sarebbe una bella cosa, ma non è pensabile che per ottenere un risultato come questo ci vogliano quindici anni".