Perché la maglia dell’Italia è azzurra: le origini dei colori della Nazionale
I colori della bandiera italiana sono il verde, il bianco e il rosso. Eppure, gli atleti che la rappresentano indossano il colore azzurro. Siamo talmente abituati a vedere i nostri sportivi vestire questo colore, che diamo per scontato che questo rappresenti il nostro Paese, anche se non è presente sulla nostra bandiera e, apparentemente, sembra non avere alcun legame con l'Italia. La "contraddizione" ha fondamenti storici ma, anche se da moltissimo tempo è così, la maglia della Nazionale italiana di calcio non è sempre stata azzurra. Nel tempo, c'è stata qualche eccezione, ma, soprattutto, nella prima partita della sua storia, l'Italia non indossava una divisa di questo colore.
La Nazionale in maglia azzurra in onore di Casa Savoia
Innanzitutto, la maglia azzurra, che oggi accomuna quasi tutte le compagni sportive rappresentanti l'Italia nel mondo, è stata adottata per la prima volta dalla Nazionale di calcio. Non all'esordio, però, in quanto nel suo primo match, quello vinto 6-2 contro la Francia il 15 maggio 1910, l'Italia ha utilizzato una divisa di colore bianco, con polsini e colletto inamidati e nastro tricolore a campeggiare sulla maglia. Pare che la scelta sia stata quella di indossare una divisa dello stesso colore della società italiana più forte dell'epoca, ovvero la Pro Vercelli. Fonti storiche, invece, raccontano di come si sia scelto un colore neutro, in quanto non si era ancora arrivati a un accordo sulla scelta del colore che avrebbe dovuto rappresentare l'Italia nel calcio.
La maglia bianca è stata utilizzata anche nella partita successiva, mentre l'esordio dell'azzurro è arrivato solo alla terza gara. Il 6 gennaio 1911, nella sfida contro l'Ungheria, debutta la maglia azzurra, quella che tuttora caratterizza la nostra Nazionale, accompagnata da calzoncini bianchi e calzettoni neri, mentre quella bianca non è stata accantonata completamente, rimanendo come seconda. Nel tempo sono state fatte diverse congetture sulla decisione di abbandonare il bianco a favore dell'azzurro. Si è pensato che derivasse dal colore della divisa della nazionale francese, che si riferisse ai nostri mari o che fosse stato scelto casualmente al posto del consueto bianco, per evitare la confusione che si sarebbe verificata in campo, a causa della neve e della nebbia che avevano caratterizzato la sfida contro l'Ungheria. La motivazione, in realtà, è storica.
Il colore azzurro, infatti, è stato scelto per onorare Casa Savoia, ovvero la dinastia regnante in Italia fino al 1946. Il colore del casato, fin dal 1360, era, infatti, il blu Savoia, anche definito azzurro Savoia, divenuto colore nazionale a seguito dell'Unità d'Italia e definibile come una gradazione tra il blu e l'azzurro intenso. Questo rappresentava un atto di devozione nei confronti della Vergine Maria, a cui Casa Savoia era devota, che veniva sempre raffigurata con manti di quella tonalità. Fino all'addio alla monarchia, avvenuto con il referendum del 1946, la Nazionale ha mantenuto la croce sabauda, simbolo della casata, sul lato sinistro della maglia azzurra. Questo è stato poi sostituito dallo scudetto tricolore, mentre la maglia azzurra, pur rappresentando Casa Savoia, è stata mantenuta perché ormai caratteristica dell'Italia e riconosciuta da appassionati e tifosi.
Le eccezioni e le parole di Gabriele Gravina e Roberto Mancini
Anche se poche, nei 110 anni di storia della divisa azzurra, ci sono state anche delle eccezioni. In particolare, negli anni '30 Benito Mussolini ha preteso che la Nazionale indossasse la maglia nera, utilizzata in un'occasione anche ai Mondiali del 1938. Successivamente, nel 1954, ha fatto il suo debutto anche una maglia verde, simbolo del nuovo ciclo dell'Italia, a seguito del disastroso Mondiale svizzero. Questa è stata poi riproposta nel 2019, esordendo il 12 ottobre contro la Grecia e ispirandosi al Rinascimento, anche se ha suscitato polemiche e critiche tra i più affezionati all'azzurro.
Quest'ultimo resta comunque il colore della nostra Nazionale, come spiegato dal presidente della Figc Gabriele Gravina: "L'azzurro rappresenta emozione e condivisione. È il colore di una maglia che celebra tutti i giorni, in ogni partita della Nazionale da 110 anni, una delle storie italiane più belle e appassionanti. È il sogno di amicizia che supera i confini di un campo di calcio per unire un Paese intero".
Anche il c.t. Roberto Mancini ha voluto dedicare un pensiero alla maglia dell'Italia: "Indossare la maglia azzurra è il sogno di ogni bambino che inizia a giocare a calcio. L'azzurro accomuna calciatori e tifosi, è un colore simbolo di unità e coesione capace di avvicinare generazioni lontane, che ci fa sentire parte integrante di un'unica squadra".