Perché la Juventus non ha esonerato Thiago Motta: i motivi dietro la conferma a oltranza del tecnico

Dopo otto mesi il progetto della Juventus con Thiago Motta al timone sembra essere già giunto al capolinea. Le umilianti sconfitte con Atalanta e Fiorentina, arrivate dopo le cocenti eliminazioni in Champions League prima e Coppa Italia poi, hanno infatti complicato il cammino del club bianconero anche verso l'ultimo obiettivo stagionale rimasto (il 4° posto in campionato per assicurarsi la presenza nella prossima edizione della massima competizione europea) facendo emergere enormi interrogativi sul nuovo progetto tecnico intrapreso dalla società bianconera intrapreso la scorsa estate.
I non esaltanti risultati, uniti ad una evidente difficoltà nel dare un gioco e un'identità precisa alla sua squadra, hanno portato un'ampia fetta di tifosi a chiedere a gran voce l'esonero immediato di Thiago Motta che, almeno fin qui, non è sembrato in grado di esaltare le caratteristiche dei giocatori a disposizione e aver perso anche le redini dello spogliatoio. La contestazione nei confronti dell'allenatore ex Bologna era partita già subito dopo lo 0-4 rimediato allo Stadium contro l'Atalanta, e la mancata reazione con la deludente prestazione offerta al Franchi contro la Fiorentina sembra aver fatto cadere anche le remore di chi era convinto che andasse dato ancora del tempo all'italo-brasiliano.

Per la prima volta, dopo il tonfo in casa della Viola, infatti il direttore generale dell'area tecnica Cristiano Giuntoli ha deciso di metterci la faccia presentandosi davanti alle telecamere per le canoniche interviste TV, cosa che non aveva fatto né dopo l'eliminazione dalla Champions per mano del modesto PSV Eindhoven, né dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia contro un Empoli, che al momento naviga in piena zona retrocessione, e per giunta imbottito di riserve. Le parole del dirigente bianconero non sono state però quelle che molti tifosi bianconeri si aspettavano: Giuntoli ha infatti rinnovato la fiducia della società nei confronti dell'allenatore scelto la scorsa estate per iniziare il nuovo ciclo post-Allegri.

Una conferma (a tempo) che ha aumentato, se possibile, i dubbi dei supporter juventini, molte dei quali si chiedono perché la Juventus non esoneri subito Thiago Motta. Domanda legittima alla luce di quanto fatto finora dalla compagine bianconera con al timone il 42enne e la mancanza di segnali che lascino ben sperare in ottica futura. Ci sono però diverse motivazioni che sembrano spiegare la scelta fatta dalla società di continuare fino al termine della stagione con l'attuale allenatore.
Ci sono innanzitutto motivazioni di carattere tecnico con l'obiettivo quarto posto ancora raggiungibile nonostante i fragorosi ultimi due ko e la convinzione che sia più facile da raggiungere senza stravolgimenti piuttosto che con l'arrivo di un "traghettatore" che prenda le redini solo per queste ultime nove partite di campionato. E lo stesso ragionamento potrebbe riguardare anche la partecipazione al Mondiale per Club in programma dal 14 giugno al 13 luglio.

A pesare sulla decisione di non esonerare Thiago Motta dunque sembra esserci anche il ridotto ventaglio di possibilità qualora si dovesse prendere ora il nuovo allenatore (tra i papabili al momento libero da contratti c'è solo l'ex CT della Nazionale Roberto Mancini) che invece diventerebbe molto più ampio (per esempio con Gian Piero Gasperini che sembra intenzionato a lasciare l'Atalanta o, come sperano diversi tifosi, Antonio Conte che potrebbe anche dire addio al Napoli dopo un solo anno di permanenza per tornare a Torino).
Ma dietro la decisione ci sono anche ragioni economiche e finanziarie dato che l'esonero di Thiago Motta e del suo staff costerebbe alla Juventus circa 20 milioni di euro a cui si aggiungerebbe poi lo stipendio da pagare al suo sostituto: una spesa non prevista se messa nel bilancio di questa stagione, ma prevedibile e preventivabile qualora andasse invece messa a bilancio la prossima stagione.