Perché la Juve protestava con Chiffi: due orari diversi nei due tabelloni, cosa dice il regolamento
Al termine del primo tempo della sfida tra Udinese e Juventus vinta poi dalla squadra di Pirlo con il punteggio di 1-2, ha fatto molto discutere la protesta di Fabio Paratici, dirigente bianconero che al duplice fischio dell'arbitro Chiffi, è sceso in campo per protestare contro la decisione del direttore di gara. Ma quale? Da una prima ricostruzione sembrava infatti che sia lo stesso Paratici che alcuni giocatori in campo, ma compreso anche il tecnico Pirlo, avessero imputato all'arbitro la colpa di non aver assegnato correttamente alcun minuto di recupero. Ma non è stato proprio così. In realtà, il motivo da cui è scaturita la protesta dei bianconeri, è stato un altro.
I due tabelloni dello stadio indicavano un tempo diverso rispetto a quello del tempo reale. Per questo è sembrato subito strano il fischio del primo tempo sancito da Chiffi. In pratica, la Juventus protestava perché secondo la squadra di Pirlo, l'arbitro aveva fischiato in anticipo rispetto a quella che doveva essere la fine della prima frazione. L'equivoco probabilmente è nato proprio dal doppio orario. Ma in realtà c'è un particolare molto importante che viene sottolineato all'interno dalla Regola 8 del Regolamento del Gioco del Calcio.
Cosa dice il regolamento sul fischio dell'arbitro e i tempi di gioco
Secondo quanto previsto dal regolamento, "L'arbitro emette il fischio che autorizza l'esecuzione del calcio d'inizio". Ciò sta a significare che il tempo della partita parte con il calcio d'inizio ed è proprio quello che fa fede. È infatti proprio il cronometro dell'arbitro che sancisce l'inizio della partita a prescindere da cosa viene indicato sul tabellone dello stadio.
Il regolamento sottolinea inoltre che l'arbitro "funge da cronometrista" e dunque ogni decisione relativa al tempo di gioco, tempi di recupero o altre situazioni di questo tipo, fanno sempre fede al tempo indicato ad inizio gara dal direttore di gara.