Perché la Juve esonera Motta, vertice di fuoco con Giuntoli: volano parole forti

La Juventus ha deciso di esonerare Thiago Motta e di affidarsi a Igor Tudor nelle vesti di nuovo allenatore (almeno) fino a giugno. Il dado è tratto dopo giorni di valutazioni, con tanto di vertice con l'ex tecnico del Bologna, a cui poi ha fatto seguito l'ok della proprietà bianconera alla scelta della dirigenza di cambiare pagina per provare a salvare la stagione con la qualificazione alla Champions. Un obiettivo che sarebbe fondamentale per la programmazione del futuro. A quanto pare il vertice tra il direttore sportivo Giuntoli e Thiago Motta non aveva certo aiutato le parti a trovare l'intesa per un futuro condiviso, con tanto di toni anche forti.
Perché la Juve ha deciso di esonerare Thiago Motta
A preoccupare la Juventus, anche più addirittura delle due sconfitte pesanti contro Atalanta e Fiorentina figlie di prestazioni negative, è stato l'atteggiamento della squadra. Una situazione che ha evidenziato le difficoltà dell'allenatore nel trasferire le sue idee, portate avanti da parte sua senza particolari dubbi o dietrofront (scelte forti, confusione sui ruoli, esclusioni a sorpresa). Insomma a quanto pare l'ex centrocampista è sembrato sempre convinto del suo lavoro a fronte di un andamento sempre più preoccupante, con le chance di qualificazione alla Champions sempre più ballerine.

Il vertice tra Giuntoli, Motta e Scanavino
Una carenza di flessibilità confermata a quanto pare anche dai colloqui tra la dirigenza e i giocatori, che hanno confermato lo status di uno spogliatoio non controllato in maniera totale da Motta. In questo scenario anche l'ultimo confronto tra Giuntoli, Motta e l'AD Scanavino è stato fallimentare e ha inevitabilmente fatto precipitare la situazione: secondo quanto riportato da Gazzetta.it sarebbero volate anche frasi forti, con il direttore tecnico infuriato per l'incapacità della Juve di reagire e produrre gioco. Parole che fotografano meglio di ogni altra cosa la situazione di Thiago. Quest'ultimo sarebbe stato avvertito della volontà di esonerarlo per via telefonica, trovandosi in Portogallo.
Il via libera della proprietà e la scelta Tudor
Da lì in poi ormai è tutto noto: il via libera di Elkann e della proprietà ha permesso di chiudere il discorso per Tudor, alla sua terza esperienza alla Juventus dopo la prima da calciatore e la seconda da vice-Pirlo. Sarà lui a provare a compattare lo spogliatoio e soprattutto a salvare la stagione con la qualificazione alla Champions. Per lui contratto di tre mesi, e opzione per un estensione fino al 2026 che potrebbe essere attivata però solo in caso di obiettivo centrato. La volontà della dirigenza però è quella di cambiare lo stato attuale delle cose, in modo drastico, per poi in estate valutare bene tutte le possibili soluzioni per la panchina (si è parlato di Mancini e Pioli) dando continuità a quello che sarebbe dovuto essere il progetto da portare avanti da Motta: gruppo giovane, con pochi ulteriori innesti, e nuovamente capace di lottare per obiettivi prestigiosi.