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Perché la Danimarca è finita davanti alla Slovenia nel Gruppo C degli Europei: la Uefa fa chiarezza

La classifica esatta del Gruppo C è stata determinata solo dal fattore disciplina: a fare la differenza in negativo quanto al numero di ammonizioni è stato il cartellino giallo incassato dal vice ct della Slovenia, Milivoje Novaković. Ecco perché la Danimarca s’è piazzata seconda.
A cura di Maurizio De Santis
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Nella classifica del Girone C degli Europei la Danimarca si è qualificata agli ottavi di finale chiudendo seconda, davanti allo Slovenia, nonostante avessero terminato con lo stesso numero di punti (3). Entrambe hanno passato il gruppo ma i danesi affronteranno la Germania mentre gli sloveni una tra Portogallo (1ª F) oppure la 1ª del Gruppo E. Perché? La Uefa è intervenuta a fare chiarezza sulla questione, dimensionando la situazione a uno in particolare dei criteri indicati per definire la graduatoria della fase gironi: ovvero il fattore ‘disciplina', considerata la parità assoluta riscontrata anche nei parametri precedenti. È una sorta di conteggio a detrimento basato sulle sanzioni disciplinari prese durante i 3 incontri della fase a gruppi: la nazionale più ‘cattiva' per il computo dei cartellini gialli, rossi ed espulsioni viene penalizzata rispetto a quella che ha mostrato maggior fairplay.

A fare la differenza tra scandinavi e sloveni è stato il cartellino giallo incassato dal vice ct, Milivoje Novaković, che ha portato a 7-6 il numero delle ammonizioni a discapito della sua selezione, lasciando così la seconda piazza ai danesi. Ironia della sorte, i giocatori di Slovenia e Danimarca avevano accumulato lo stesso numero di ammonizioni, oltre ad aver registrato identità assoluta di punteggio in classifica (3), differenza reti, gol segnati e cartellini gialli subiti.

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La precisazione da parte della Uefa s'è resa necessaria perché il convincimento generale era un altro: ovvero che a pesare in negativo fossero solo i provvedimenti disciplinari relativi ai calciatori e in questo senso il ‘giallo' preso da Bijol a pochi minuti dalla fine dell'ultimo match con l'Inghilterra s'era rivelato determinante. In uno scenario di 6-6 quanto a numero di gialli, infatti, si poteva tirare in ballo l'articolo 20, comma h, del regolamento Uefa che rimanda all'articolo 23, peculiare per sbrogliare la matassa in casi del genere: ricorrere al migliore piazzamento nei gironi di qualificazione.

La situazione, però, s'è ingarbugliata ulteriormente perché nel Gruppo H di qualificazione Danimarca e Slovenia hanno raccolto lo stesso numero di punti (22). Per dirimere la questione è stato necessario verificare come sono andati gli scontri diretti allora: 1-1 all'andata a Lubiana (gol di Sporar e Hojlund), 2-1 a Copenaghen per la Danimarca (gol di Maehle, pareggio di Janza e raddoppio di Delaney). Ed è stata proprio quella marcatura che risale a novembre scorso che ha permesso di stilare la classifica esatta del Gruppo C alle spalle dell'Inghilterra (passata agli ottavi da prima).

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In ultima istanza, in caso di parità assoluta ulteriore si sarebbe fatto ricorso ai calci di rigore, opzione quest'ultima valida dolo a determinate condizioni: due squadre hanno lo stesso numero di punti, di gol segnati/subiti, si sfidano nell’ultima partita del girone e sono ancora a pari punti al termine della gara. In questo caso la classifica finale è stabilita in base ai tiri dal dischetto a patto che nessun’altra nazionale del girone abbia gli stessi punti alla fine della della fase a ruppi.

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