Perché Juan Jesus gioca titolare nel Napoli dopo aver vinto uno Scudetto da ultimo panchinaro
A Cagliari il Napoli ha subito una beffa tremenda. Il tanto agognato successo era a un passo, ma al 96′ Luvumbo trova l'1-1, figlio anche di un errore clamoroso di Juan Jesus, che ha sbagliato una valutazione semplice ed ha concesso all'angolano la possibilità di calciare in porta. Il brasiliano ancora una volta finisce dietro la lavagna e viene da chiedersi perché questo difensore che viaggia verso i 33 anni sia titolare con i partenopei dopo aver vissuto la scorsa stagione da panchinaro. Suo malgrado JJ mostra gli errori di programmazione e gli errori sul mercato, estivo e invernale, dei campioni d'Italia.
Juan Jesus è un difensore esperto, in Serie A ha vestito anche le maglie di Roma e Inter e da tre anni veste l'azzurro. Nella passata stagione ha fatto festa, c'era anche lui sul prato del Maradona il 4 giugno scorso quando al Napoli è stata consegnata la coppa dello Scudetto. Ma nell'annata 2022-2023 JJ, con Spalletti allenatore, ha disputato 15 partite (segnando anche un gol, al Bologna) in campionato, ed è stato un comprimario di lusso.
In causa era stato chiamato quando Rrahmani è stato assente per infortunio (per quattro partite, autunno '22) e soprattutto è sceso in campo nella parte finale, quando c'era il doppio impegno (campionato e Champions) da gestire ed è stato in campo in tre delle cinque gare giocate con il titolo già conquistato. Nemmeno 1000 minuti in campionato, per la precisione 929. Poche apparizioni in Champions, appena tre, solo una da titolare. Soffiare il posto a una coppia perfetta come quella formata da Kim e Rrahmani era praticamente impossibile.
In questa stagione, il classe 1991, si è trovato a essere il titolare, con tutti e tre gli allenatori. Una scelta alquanto sorprendente. In virtù di quanto fatto e vissuto nella scorsa annata, ma non solo. Perché nelle otto annate precedenti mai ha avuto il posto fisso e non ha mai disputato più di 22 partite in un singolo campionato di Serie A.
Juan Jesus, ahi lui, ora si trova a essere un po' il simbolo di questa stagione deludente dei partenopei. Di rimbalzo è l'emblema di una campagna acquisti fallimentare. Perché l'obiettivo principale era un difensore centrale di livello, che dovesse rimpiazzare Kim. É arrivato Natan, un brasiliano che dimostra di avere delle qualità ma che al tempo stesso non sembra totalmente pronto per la Serie A (al netto degli infortuni), e che non ha trovato nei mesi scorsi degli allenatori che lo hanno aiutato a crescere. E poi c'è sempre Ostigard, che mantiene un ruolo a metà.
Sia Garcia che Mazzarri hanno dato fiducia a JJ, e la stessa cosa ha fatto Calzona, che lo ha schierato al centro della difesa contro il Barcellona e pure contro il Cagliari. Due partite terminate con lo stesso punteggio, ma dal tenore totalmente diverso. Perché l'errore di Juan Jesus ha negato al Napoli il successo e ha chiuso in modo definitivo la corsa al posto Champions.
L'ex giallorosso facendo rimbalzare il pallone ha commesso un errore gravissimo ed ha lasciato la possibilità a Luvumbo di battere indisturbato fronte alla porta. Chiaramente non si può gettare tutta la croce addosso a Juan Jesus se questa stagione del Napoli è diventata balorda, ma è naturale fare una riflessione su questo difensore, che non è più ragazzino e che a fine febbraio ha disputato già 300 minuti in più rispetto allo scorso campionato.
Juan Jesus rende lampanti i tanti errori del club nella programmazione di quest'annata, che i partenopei stanno vivendo con lo scudetto sul petto ma che sta diventando un buco nell'acqua. Kim non è stato sostituito degnamente, la difesa non ha mai avuto solidità, non è stata mai alta come l'anno scorso, e ciò incide anche sul reparto offensivo. Juan Jesus negli ultimi anni non è stato nemmeno abituato a giocare con tutta questa continuità e pure per questo sbaglia di più, e si è trovato quasi come parafulmine di questa stagione in cui questo turbinio di errori hanno portato e tengono il Napoli addirittura al nono posto.