Perché Italia-Argentina sarà la prima “Finalissima” ma sulla coppa ci sono i nomi di due vincitrici
Stasera si gioca Italia-Argentina. A Wembley andrà in scena la ‘Finalissima' e cioè la partita che contrappone i vincitori degli Europei e della Copa America. L'Italia ha conquistato il trofeo lo scorso 11 luglio battendo l'Inghilterra ai rigori mentre la notte precedente, dopo quasi trent'anni, la Seleccion è riuscita a vincere il titolo continentale sudamericano, battendo 1-0 il Brasile.
Questo è un trofeo vero, non è una partita amichevole, c'è il placet della FIFA che consegnerà un trofeo e le medaglie ai calciatori al termine del match. L'Italia, che non disputerà i Mondiali, proverà a vincere questa manifestazione per la prima volta. L'Argentina invece ha già giocato un'edizione di questo torneo, che si disputa per la prima volta dal 1993. Nelle prime due edizioni però questa manifestazione si chiamava Coppa Artemio Franchi, ed era stata dedicata al dirigente sportivo fiorentino che era stato presidente Uefa e vicepresidente Fifa, che morì in modo tragico e prematuro in un incidente stradale nel 1983.
Italia-Argentina giocheranno la Finalissima. A Wembley, Mancini e Scaloni proveranno ad aggiungere un trofeo alla loro bacheca. La partita è secca e in caso di parità al 90′ si andrà direttamente ai calci di rigore. Al termine si aggiungerà quindi il nome di un'altra squadra nell'albo d'oro. E sì, perché questa non è la prima volta che, sotto l'egida FIFA, si affrontano le squadre che hanno vinto le principali manifestazioni continentali in una super sfida intercontinentale.
Nel 1985 si è disputata la prima sfida tra i vincitori degli Europei e quelli della Copa America. Nell'allora nuovo e innovativo Parco dei Principi scesero in campo la Francia e l'Uruguay. La squadra guidata da Henri Michel, leggendario tecnico transalpino scomparso lo scorso anno, era fortissima e segnò un'epoca, non solo grazie al grande Platini. Era una squadra ricca di talento che si impose per 2-0, in una partita disputata il 21 agosto. Rocheteau dopo quattro minuti insaccò, nella ripresa arrivò il raddoppiò di Jose Touré. Quell'Uruguay era una squadra di livello e aveva in campo una stella vera come Enzo Francescoli, numero 10 di talento che è stato (poi) il grande idolo di Zinedine Zidane che magari proprio in quella partita ebbe modo di scoprirlo meglio.
La Francia è stata la prima a iscrivere il suo nome nell'albo d'oro, gli è succeduta otto anni dopo proprio l'Argentina. L'Albiceleste nel 1993, esattamente il 24 febbraio, a Mar del Plata ospitò la Danimarca in quella che era la seconda edizione della Coppa Artemio Franchi – dirigente sportivo italiano che ha avuto numerose idee innovative, tra le tante la creazione del Centro Tecnico di Coverciano.
L'Argentina campione nella Copa America 1991 sfidò i danesi che in modo rocambolesco e meritato conquistarono gli Europei del 1992. La finale della Coppa Artemio Franchi è stata bella, combattuta e tirata, che oggi fa quasi luccicare gli occhi. Visto che in campo c'erano Maradona, Batistuta, Simeone, Schmeichel e Laudrup. L'incontro terminò 1-1. Craviotto con un'autorete regalò il vantaggio alla Danimarca, Caniggia siglò il pari.
Ai rigori l'equilibrio continuò. Maradona fu il primo a segnare per l'Argentina, Batistuta e Simeone lo imitarono. Vilfort, eroe di Euro '92, sbagliò. Caniggia ebbe sul piede il matchpoint, ma si fece ipnotizzare da Schmeichel. Si andò a oltranza. Goycoechea parò il tiro di Goldbaek, Saldana, un difensore che disputò appena 3 partite in nazionale, segnò il gol vittoria.
E adesso si aggiungerà un altro capitolo di questa manifestazione e si spera anche il nome di un'altra vincitrice. L'Italia potrebbe seguire Francia e Argentina, che ha invece l'opportunità di fare un bis che sarebbe storico.