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Perché in Venezia-Inter per l’arbitro non era da rigore il tocco di braccio di Zielinski: cosa ha visto

L’episodio da moviola è avvenuto verso la fine della partita e ha provocato forti perplessità per la valutazione fatta dal direttore di gara, Piccinini, e dai colleghi in cabina di regia.
A cura di Maurizio De Santis
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Il tocco di braccio di Zielinski e la mancata concessione del calcio di rigore è l'episodio da moviola che ha fatto esplodere il Venezia e i suoi tifosi nella sfida contro l'Inter. A vincere è stata la squadra di Simone Inzaghi con tanta sofferenza ma sull'esito del match restano i dubbi per quel frangente. Anche all'andata a San Siro ci fu un finale thrilling.

Perché l'arbitro, Marco Piccinini, ha valutato quel contatto da non sanzionare e perché lo stesso Var non è intervenuto? L'episodio è avvenuto nella fase più calda della partita del Penzo, con i lagunari protesi all'attacco alla ricerca del pareggio, e ha generato molte perplessità per l'interpretazione del direttore di gara suffragata dai colleghi in cabina di regia (Paterna e Guida).

Con ogni probabilità la risposta è nella dinamica stessa dell'azione, considerato che la palla prima carambola sulla gamba del centrocampista polacco e poi rimbalza sull'arto, senza che da parte sua ci fosse assoluta volontarietà e con lo stesso braccio in posizione congrua (non lontano dal corpo): deve essere stata questa l'interpretazione data dal fischietto e dai suoi collaboratori.

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Perché né arbitro né Var hanno ritenuto da rigore il tocco di Zielinski

La situazione controversa si verifica all'82° sugli sviluppi dell'ennesimo tentativo effettuato da parte della formazione di Eusebio Di Francesco: Zampano trova il varco giusto e prova a servire Yeboah ma la palla non gli arriverà per l'intervento in scivolata di Zielinski. Il polacco anticipa sì l'avversario ma la sfera gli rimbalza addosso, sul braccio destro.

Il direttore di gara lascia correre, dalla sala Var non arriva alcun suggerimento di revisione a bordo campo. Il motivo? La condizione di gioco in cui s'è trovato il calciatore dell'Inter è stata ritenuta non viziata da volontarietà, si è trattato di un'auto-giocata sfortunata. La stessa postura del centrocampista (con riferimento alla posizione del braccio) non è stata reputata punibile ma invece ritenuta coerente con il movimento compiuto dal corpo in scivolata.

L'ex arbitro Marelli: "Giusto non concedere il rigore"

"Il tocco di braccio di Zielinski c’è stato – le parole dell'ex arbitro Marelli a Dazn – ma la palla tocca prima sul piede destro e poi sul braccio che peraltro era aderente al corpo. Quindi è stato giusto non concedere il rigore". Ecco perché, come da nuove indicazioni nel regolamento, nonostante la palla abbia impattato in maniera abbastanza evidente con l'arto né per l'arbitro né per il Var c'erano gli estremi per andare a rivedere quell'episodio.

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