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Superlega europea di calcio

Perché il PSG e i club della Bundesliga hanno bocciato la Superlega (almeno per ora)

La notizia della nascita della Superlega ha scombussolato i basi del calcio europeo e da diverse ore regna il caos. Sono rimasti fuori dal gruppo dei 12 club fondatori il PSG e il Bayern Monaco, che per il momento si tengono lontani da questa nuova competizione e lo fanno per motivi diversi.
A cura di Vito Lamorte
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La guerra del calcio europeo è servita. La formazione della Super League da parte di 12 club del Vecchio Continente sta facendo discutere da diverse ore, ricevendo riscontri positivi e negativi. FIFA e UEFA si sono chiaramente dette contrarie e hanno fatto sapere che disapprovano "un torneo separatista e chiuso" come quello proposto ma ci sono diverse situazioni che, al momento non tornano: più si andrà avanti e più si vedrà tutto con maggiore chiarezza. Intanto, l'unica cosa certe è che, al momento, tra le dodici squadre che hanno dato vita a questa nuova lega non ci sono due big come il Bayern Monaco e il Paris Saint-Germain. 

Il club francese avrebbe preso le distanze da questo progetto perché, secondo quanto riporta The Athletic, sarebbe "irrispettoso" sostenere un piano del genere e perché il PSG ha sempre mostrato disponibilità nella discussione sulla nuova Champions League per il triennio 2024-2027, che dovrebbe passare da 32 a 36 squadre. La società parigina ritiene che questa nuova competizione non dovrebbe essere limitata ai club più ricchi d'Europa ma dovrebbe comprendere anche che club come Ajax, Atalanta o Leicester, che dovrebbero avere le stesse possibilità degli altri. Per questo la risposta sarebbe stata: "Restiamo fedeli alla tradizione UEFA". Dalla Francia è già stato sollevato l'interrogativo su come tenere il passo delle altre big e evitare fughe di calciatori ma Nasser Al-Khelaïfi ha optato per la fedeltà all'ente calcistico continentale, almeno per il momento. Inoltre,  il presidente del PSG nel 2019 è stato eletto membro del Comitato Esecutivo della UEFA ed essendo il primo non europeo ad avere una posizione così alta nell'organizzazione ha scelto di non prendere parte alla Super League.

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Discorso diverso per il Bayern Monaco e i club tedeschi. Sia i bavaresi che il Borussia Dortmund si sono mossi sin da subito in senso opposto alla Superlega, secondo quanto indicato dalla ZDF. Oltre alle critiche da parte di Christian Seifert, CEO della Bundesliga, sulla nuova competizione europea c'è da prendere in considerazione la "regola del 50+1" esistente nel torneo tedesco. Questa clausola mira a garantire che i soci del club mantengano il controllo generale dei club ("Per competere in Bundesliga, un club deve avere la maggioranza dei propri votanti. In altre parole, il 50% più un voto deve essere nelle mani del club e dei suoi partner") ma ci sono le eccezioni come Bayer Leverkusen e Wolfsburg. Il '50 +1 ‘ rende unica la Bundesliga ed è questo anche uno dei principi che porterebbero a non voler far parte di una competizione che dividerebbe il calcio e amplierebbe ancora di più le differenze tra i club.

Sia nel caso del PSG che in quello del Bayern Monaco, o del Borussia Dortmund, appare difficile immaginare che restino a guardare se questa traccia segnata nelle scorse ore dai club fondatori della Super League venga portata avanti ma fino a questo momento le posizioni sono molto chiare. Il resto si vedrà.

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