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Perché il Papu Gomez è il miglior calciatore della Serie A 2019/2020

El Papu Gomez è diventato in tutto e per tutto l’uomo simbolo dell’Atalanta ed è stato, senza ombra di dubbio, il miglior calciatore della Serie A 2019/2020. Il giocatore argentino è stato uno dei trascinatori della squadra di Gasperini e si è dimostrato un vero leader, sia a livello tecnico che caratteriale.
A cura di Vito Lamorte
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Se dici Atalanta, pensi ad Alejandro Gómez. E viceversa. È così da diversi anni ma in questa stagione appena conclusa El Papu è diventato in tutto e per tutto l'uomo simbolo della Dea ed è stato, senza ombra di dubbio, il miglior calciatore della Serie A 2019/2020. Il giocatore argentino è stato uno dei trascinatori della squadra di Gasperini nella cavalcata fino al terzo posto in campionato e si è dimostrato un vero leader, sia a livello tecnico che caratteriale. L'annata del numero 10 della Dea potrebbe essere racchiusa in una giocata: il "Papu pensiero" è tutto nello stop col piede destro e il colpo di tacco tra tre uomini del Milan con cui ha liberato un compagno sulla trequarti offensiva. In queste due giocate c'è quello che Gomez ha messo a disposizione della sua squadra per tutto l'anno, in ogni zona del campo e contro ogni squadra: tecnica sopraffina e visione di gioco.

Lui sa bene come si muovono i compagni, è ben cosciente di trovarli in una determinata zona in quel momento e lo fa in modo che con le sue giocate che il pallone arrivi a loro sempre nel minor tempo possibile per trovare impreparate le difese avversarie. Il Papu ha dimostrato spesso di non disdegnare il possesso prolungato del pallone e la conduzione in avanti per guadagnare campo ma, allo stesso tempo, non è mai stato egoista a tal punto da privilegiare la soddisfazione personale a quella del gruppo. Un leader, appunto.

L'ex Catania e San Lorenzo ha esaltato tutti, tifosi dell'Atalanta e non, con i suoi dribbling e gli assist per i compagni (16 in A, 18 complessivi), mettendo in mostra un repertorio di grande qualità coniugata e una grande intelligenza nel ritagliarsi sempre un po' di spazio per ricevere la palla senza il fiato sul collo avversario: qualche mese fa ha rivelato che segue sempre con attenzione il posizionamento dell’arbitro in campo per giocare "lontano dal casino ma, oltre alla dritta per gli avversari Gomez ha dimostrato che da trequartista solitario o in coppia, da seconda punta o da esterno, non si è mai risparmiato ed è stato sempre in grado di supportare la manovra della sua squadra.

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Il numero 10 del club orobico è stato davvero l'uomo che ha impersonificato il carattere e i momenti della sua squadra, pre e post lockdown: quando c'era bisogno di affondare e azzannare era il primo ma, allo stesso modo, lo abbiamo trovato a difendere nella sua area con ripiegamenti che siamo abituati a vedere a centrocampisti con caratteristiche molto più difensive.

Nel calcio moderno c'è questa tendenza a preferire sempre più calciatori molto forti fisicamente con una buona tecnica individuale ma il 10 nato a Buenos Aires ha dimostrato che nel rettangolo verde, checché se ne dica, c'è ancora spazio per i brevilinei che si divertono a percorrere il campo in lungo e in largo senza compiti ben precisi. In un campionato con pochissime certezze, il Papu si è dimostrato una di queste e se c'è un signore che merita il premio di MVP dell'annata calcistica 2019/2020 quello è Alejandro Darío Gómez.

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