Perché il Manchester City rischia ancora l’esclusione dalla Champions
Non è un buon momento per il Manchester City da tutti i punti di vista. Dopo il pesante ko nella sfida al vertice della Premier contro il Liverpool, è arrivata una brutta notizia da Losanna. Il Tribunale Arbitrale dello Sport ha dichiarato infatti inammissibile il ricorso presentato dalla società inglese contro l'indagine della Uefa per le presunte violazione dei Citizens sul Fair Play Finanziario. Non essendoci ancora una sentenza definitiva il City non può appellarsi al Tas. Tra le possibili punizioni, oltre a multe o blocco del mercato c'è anche la possibile sospensione dalla Champions League.
Fair Play Finanziario, il caso del Manchester City e il ricorso al Tas
L'Uefa aveva deciso di avviare un'indagine nei confronti del Manchester City, dopo la pubblicazione da parte del quotidiano tedesco "Der Spiegel" (nell'ambito dell'inchiesta "Football Leaks") di documenti secondo cui il club avrebbe gonfiato dei contratti di sponsorizzazioni per dribblare le norme del fair play finanziario. A quel punto la società campione d'Inghilterra in carica ha fatto ricorso al Tas con l'obiettivo di interrompere sul nascere il procedimento.
Perché il Tas ha considerato inammissibile il ricorso al Tas del Manchester City
Un ricorso considerato inammissibile da parte del Tas di Losanna. Nel comunicato del Tribunale Arbitrale dello Sport si legge che "Il gruppo di esperti del TAS ha stabilito che il ricorso del Manchester City è inammissibile, considerando che ‘Un ricorso contro la decisione di una federazione, associazione o ente sportivo può essere presentato al TAS se il ricorrente ha esaurito i rimedi legali disponibili prima all’appello, in conformità con gli statuti o i regolamenti di tale organo’. Nella fattispecie, la decisione presa dalla Camera investigativa di rinviare un caso alla Camera arbitrale non è definitiva e non può quindi essere impugnata direttamente al TAS". In sintesi il ricorso non può essere accolto in quanto non è stata ancora emessa una sentenza.
La decisione di ricorrere al Tas senza perdere tempo, era nata anche dalle indiscrezioni del New York Times che aveva aperto al rischio di un'esclusione dalla Champions 2019/2020 per il Manchester City (una situazione che aveva alimentato anche le voci relative ad un possibile addio anticipato di Guardiola). Rischio che resta in piedi per la prossima edizione del massimo trofeo continentale, con tra le possibili sanzioni in alternativa anche il blocco del mercato o una multa.