Perché il gol di Turone è ancora il più discusso della storia del calcio italiano dopo tanti anni
10 maggio 1981. Allo stadio Comunale di Torino si affrontano la Juventus e la Roma, in una partita della 28a giornata di Serie A (la terzultima del campionato). In palio ci sono punti scudetto. I bianconeri ne hanno 39, i giallorossi 38 (all'epoca ogni vittoria valeva due punti). La sfida è ovviamente sentita e attesa. La Roma è tornata grande e sogna il colpo grosso, la Juve vuole tornare a primeggiare dopo aver ceduto il passo nelle stagioni precedenti a Milan e Inter. Quella partita diventerà leggendaria, accenderà un decennio memorabile per il calcio italiano. Ma quella partita tra Juve e Roma è diventata indimenticabile nonostante sia finita 0-0. Il pezzo di storia l'ha scritto Maurizio Turone, autore di un gol che venne annullato dal guardalinee Sancini. E qualunque polemica arbitrale (a favore di questa o quella squadra) è sempre stata classificata secondo dopo quello di questo difensore che così si è preso il suo posto nella storia della Serie A.
La stagione 1980-1981 fu molto importante per la Serie A. Innanzitutto perché si voleva voltare pagina dopo lo scandalo del calcio scommesse, il cosiddetto Totonero, che portò all'arresto di tanti calciatori il 23 marzo 1980. Ma nell'annata 1980-1981 vennero riaperte le frontiere, le squadre italiane avevano di nuovo la possibilità di acquistare gli stranieri, uno a testa. Arrivarono big (Falcao, Brady, Krol) e ‘bidoni'. Il campionato è bellissimo, con una lotta a tre quasi fino alla fine con Juventus, Roma e un sorprendente Napoli. L'Inter campione in carica chiude al 4° posto e raggiunse le semifinali di Coppa Campioni.
La Roma parte bene con Liedholm in panchina ed è campione d'Inverno, il presidente Viola sogna con i gol di Pruzzo e le giocate di Falcao, ma tutti sanno che sarà durissima battere la Juventus del Trap ricca di grandi campioni: da Zoff a Causio passando per Tardelli e Scirea. Alla terzultima giornata c'è il confronto diretto. Il calcio di una quarantina d'anni fa era diverso da quello di oggi, non per moduli o tattiche, ma perché si segnava molto meno e vincere fuori casa era complicatissimo. Giocare in casa per la Juventus era importante, anche se il calendario dei bianconeri era complicato perché dopo la Roma c'era da affrontare il Napoli (terzo in classifica).
Il ‘gol' di Turone
La partita è bruttina, alla Juve lo 0-0 sta bene, la Roma cerca il momento giusto per attaccare e quando viene espulso Furino prova a sfruttare la superiorità numerica. Nel finale di partita Bruno Conti con un tocco magico trova Pruzzo che di testa anticipa Prandelli e allunga il pallone, Turone si fionda e colpisce di testa, lo fa molto bene e insacca. Gol, 1-0 Roma. L'arbitro Bergamo convalida, il guardalinee il signor Sancini di Bologna alza la bandierina. Fuorigioco, gol annullato. La partita termina 0 a 0. La Juventus ottiene il pareggio che voleva, vince le ultime due di campionato e si aggiudica il 19° scudetto.
Il gol di Turone immediatamente fa notizia e diventa, a suo modo, un simbolo del calcio italiano. A Roma, sponda giallorossa, ci si lamenta e non poco, la protesta è classica: ci si lamenta del potere della Juventus. E il gol di Turone è stato, come si direbbe oggi, trend topic per oltre vent'anni in ogni partita tra bianconeri e giallorossi.
Il regalo di Boniperti a Dino Viola
A fine partita il presidente della Roma Dino Viola con una delle sue battute commenta il gol annullato a Turone dicendo: "Una questione di centimetri". Boniperti, presidente juventino, il giorno dopo gli invia un righello, nel pacchettino c'è un biglietto: "Caro Dino le invio lo strumento con il quale può verificare ciò che è accaduto in campo". Viola risponde subito: "Un righello è per geometri, io sono ingegnere. Serve più a lei che a me". Schermaglie di classe figlie di un calcio d'altri tempi.
La moviola di Juventus-Roma e i dubbi sul gol di Turone
Come accade anche oggi le polemiche per quel gol furono infinite. La moviola di Carlo Sassi, che era una sorta di cassazione televisiva, nella Domenica Sportiva in onda quella sera afferma che la posizione di Turone è irregolare. E dunque la decisione di Bergamo e del guardalinee è corretta. In una successiva trasmissione televisiva però si stabilisce il contrario, con un macchinario, che giudica regolare, di un soffio, la posizione di Turone. Apriti cielo, le polemiche tornano con prepotenza. Dopo oltre vent'anni lo stesso Carlo Sassi disse che il ‘Telebim', strumento che all'epoca rappresentava il massimo della tecnologia, aveva dei margini di errore e aveva sbagliato nel giudicare la posizione di Turone. Ma lui il mitico Turone che dice? A distanza di tanti anni l'ex difensore si rammarica ancora ed è stanco di essere ricordato solo per quel gol:
Sono un po’ stanco di parlare di quel gol, la gente me lo chiede continuamente, è diventata quasi un’ossessione. Ci fu un abbaglio clamoroso, la dinamica dell’azione era infatti semplice e sul fatto che io arrivassi da dietro non potevano esserci dubbi. Dirò di più: Bergamo era in una posizione ottimale per decidere da solo. Però non se la sentì di prendersi la responsabilità di sconfessare il suo collaboratore.
Il giudizio del Telebim recò grossi problemi a Sancini, il guardalinee di Bologna, che venne insultato e minacciato di morte. Sancini anni dopo ha detto: "Ho visto e rivisto l’azione: è fuorigioco netto". Una verità ufficiale c'è. Il gol era irregolare, ma dopo 40 anni, ancora, si parla del gol di Maurizio Turone, detto Ramon, che fu annullato e che fu decisivo per l'esito del campionato di Serie A 1980-1981.