Perché il gol del Cagliari all’Inter è regolare anche se Lapadula tocca il pallone con il braccio
L'Inter è sempre più vicina allo Scudetto, che potrebbe arrivare lunedì 22 aprile, nel derby con il Milan. I nerazzurri, nell'ultimo turno di campionato, sono stati fermati in casa dal Cagliari, che nel finale è riuscita a trovare il gol del 2-2 con Viola. Un gol che ha creato diverse discussioni, perché Lapadula ha fornito l'assist al compagno di squadra toccando il pallone con il gomito. Ma la rete è stata convalidata ed è stata una giusta decisione perché da un paio d'anni la regola è cambiata, dunque la rete di Viola era regolare.
Cosa è successo nel finale di Inter-Cagliari? Nerazzurri avanti 2-1, all'81'. I sardi non mollano e con una ripartenza splendida riescono a trovare il pareggio con il numero 10, Viola, che davanti a Sommer non sbaglia dopo aver ricevuto un pallone da Lapadula, che gli aveva fornito un assist con il braccio. Il gol viene festeggiato dai calciatori del Cagliari, che si assicurano il 2-2.
Cosa dice la regola 12: falli e scorrettezze
Le polemiche ci sono e anche Inzaghi dopo la partita si è lamentato per quella decisione. Ma la rete è regolare. Lo è perché la regola 12, quella relativa a falli e scorrettezze dal 2021-2022 è leggermente cambiata e stabilisce che: "È un’infrazione se un calciatore: – tocca intenzionalmente il pallone con la mano o il braccio, compreso se muove la mano o il braccio verso il pallone. Ottiene il possesso / controllo del pallone dopo che questo ha toccato le sue mani / braccia e poi: – segna nella porta avversaria, – crea un’opportunità di segnare una rete. Segna nella porta avversaria direttamente con le mani / braccia, anche se accidentalmente, compreso il portiere.
È di solito un’infrazione se un calciatore: tocca il pallone con le mani / braccia quando: queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo, queste sono al di sopra dell’altezza delle sue spalle (a meno che il calciatore non giochi intenzionalmente il pallone che poi tocca le mani / braccia). Le suddette infrazioni si concretizzano anche se il pallone tocca le mani / braccia del calciatore provenendo direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino.
Ad eccezione delle suddette infrazioni, di solito non è un’infrazione se il pallone tocca le mani / braccia del calciatore: se proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) del calciatore stesso, se proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino. Se mani / braccia sono vicine al corpo e non si trovano in una posizione innaturale tale da aumentare lo spazio occupato dal corpo: quando un calciatore cade a terra e mani, braccia sono tra corpo e terreno per sostenere il corpo, ma non estese laterale".
In soldoni. La regola è stata resa più semplice. Il calcio ovviamente non accetta che un gol venga realizzato con una mano, ma il tocco con il braccio può anche non essere sanzionato. Per evitare la mannaia della sanzione il tocco dev'essere accidentale. Insomma deve avvenire in modo innaturale. Nel caso da un'azione con un tocco di mani nasca un gol bisogna vedere e valutare se chi realizza la segnatura o di chi firma l'assist tocchi in modo accidentale.
Movimento congruo, il gol di Viola è regolare: non c'è fallo di Lapadula
Nell'azione del gol che ha portato al 2-2 del Cagliari la dinamica appare piuttosto chiara. Perché non c'è intenzionalità da parte di Lapadula. Il pallone è spiovente e arriva alle spalle dell'italo-peruviano che muove la testa quasi a cercarlo, come volesse colpirlo, dava l'idea non essere sicuro di raggiungerlo. Il suo movimento è congruo ed è dunque regolare. La spiegazione al ‘mistero' l'ha data Open VAR di DAZN.
In TV si è sentita la chiacchierata tra Di Bello e Fourneau, che toglie ogni dubbio: "Braccio ma tocco assolutamente involontario, il movimento è molto naturale. Si sta girando ed è in corsa. Non vede neanche il pallone ed è anche pressato. Gol regolare".