Perché il contatto Okoye-Milik non è da rigore e Sommer-Nzola sì: “C’è una differenza”
Perché l'arbitro non ha assegnato calcio di rigore alla Juventus per il contatto tra il portiere dell'Udinese, Okoye, in uscita e Milik? La domanda sorge spontanea considerata la similarità con un altro episodio: il pugno che Sommer inflisse a Nzola. Nel tentativo di intercettare la palla, l'estremo difensore nerazzurro percosse l'attaccante al viso con la mano chiusa: fu un gesto del tutto involontario, conseguenza della dinamica dell'azione, ma il direttore di gara concesse la massima punizione alla Viola.
Lunedì sera a Torino il numero uno dei friulani s'è trovato in una situazione del genere: il polacco stacca per deviare la palla di testa, Okoye esce a pugni chiusi, lo anticipa prendendo la sfera ma gli rifila una botta alla nuca. Milik cade ma né l'arbitro né il Var ritengono che quel frangente possa essere sanzionato né oggetto di revisione.
Perché lo stesso caso è stato valutato in maniera differente? E soprattutto quali sono queste differenze nell'interpretazione di un evento analogo? A Open Var su Dazn, l'ex arbitro Andrea Gervasoni (oggi vice commissario designatore della CAN), ha provato a dare una spiegazione.
"Il nostro lavoro è catalogare il più possibile tutti gli episodi, ma tutti gli episodi non sono uguali – ha ammesso -. Nel caso di Okoye-Milik, personalmente, vedo il portiere che colpisce pienamente il pallone e poi si scontra con il difendente. Nell'episodio Sommer-Nzola vedo due calciatori che arrivano contemporaneamente sul pallone, il pallone schizza in alto e poi vedo un pugno. Ma questa è la mia valutazione personale. Poi capisco ci siano dubbi e perplessità".
A sottoporli entrambi è Ciro Ferrara che, ospite in studio, argomenta così la sua opinione: "In entrambe le occasioni il portiere prende la palla e colpisce quasi contemporaneamente l'avversario. Ma la differenza è una sola. Se il portiere centra l'avversario in piena faccia è rigore… ok, se lo colpisce alla nuca oppure lo prende lateralmente non è rigore… sappiamo questo e va bene così. Però è comunque un colpo alla testa".
Poco prima, a partita in corso, era stato l'ex direttore di gara, Luca Marelli (moviolista di Dazn), a sottolineare la sostanziale differenza tra i contatti Okoye-Milik e Sommer-Nzola.
"Quello di Fiorentina-Inter venne giustamente punito con un calcio di rigore, ma la diversità tra i due casi sta in un fattore essenziale – dice Marelli -. A Firenze c’è stato un colpo secco di Sommer dritto sul volto, questo invece non è un colpo al volto diretto. Certamente c’è un colpo, ma non in faccia. Okoye prende Milik sulla nuoca con l’avambraccio".
Qual è la discriminante? È lo stesso ex fischietto a chiarire che "si puniscono le uscite violente che portano a un colpo diretto" ma al contempo ammette che "non si potrà mai essere tutto d’accordo su un episodio simile".