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Perché il Barcellona fa mercato se non può tesserare calciatori: perde Dani Olmo pagato 55 milioni

Figuraccia mondiale dei catalani, messi spalle al muro dalla federazione spagnola e dalla Liga perché non rientrano nei limiti di spesa salariale. Cosa accade adesso? È un disastro: devono rispettare gli impegni contrattuali sia con i club sia con i calciatori liquidandoli in un’unica soluzione.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Barcellona non può tesserare né Dani Olmo (foto in apertura) né Pau Victor (foto in basso) e fa una figuraccia mondiale incredibile. È un disastro, sotto il profilo sportivo ed economico oltre che dell'immagine che esce pesantemente ridimensionata per una vicenda che fotografa impietosamente la condizione attuale del club catalano: non ha i soldi per regolarizzare la posizione dei calciatori ingaggiati sul mercato. E proprio il caso dello spagnolo, gioiellino del Lipsia costato 55 milioni, è l'emblema di questa situazione tremenda per i blaugrana.

La federcalcio iberica e la Liga hanno inferto un brutto colpo alla società dopo aver concesso una deroga (grazie alla quale Flick ha potuto utilizzare finora i due giocatori) e atteso fino al 31 dicembre scorso che il presidente, Laporta, quadrasse i conti e reperisse le risorse necessarie ad assicurare adeguata copertura salariale. Quella del Barcellona è complicata, la classica storia della coperta troppo corta: i limiti di spesa sono proporzionati alle entrate e, considerata la situazione patrimoniale precaria, non c'era altra possibilità che trovare nuovi introiti.

L'impossibilità di mettere sul tavolo garanzie adeguate ha provocato la decisione estrema da parte dei vertici istituzionali del calcio spagnolo. Licenza ritirata, non possono esserci più dilazioni ulteriori: Olmo e Victor non potranno essere convocati né schierati in campo com'era accaduto finora grazie anche all'infortunio di Christensen. Sono fuori a meno che i blaugrana riescano a rastrellare capitali a sufficienza per averli di nuovo a disposizione fino al termine della stagione.

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Cosa succede adesso? Il Barcellona è spalle al muro: può tenerli ugualmente in squadra fino a quando non avrà la possibilità di formalizzare la loro posizione oppure perderli a costo zero, perché di fatto sono svincolati e liberi di trovare altra destinazione senza che i catalani ricavino qualcosa dalla cessione. Inoltre deve rispettare gli impegni contrattuali sia con i club (Lipsia e Girona) sia con i calciatori liquidandoli in un'unica soluzione.

Laporta ha annunciato ricorso, nonostante finora i tribunali gli abbiano dato torto. Aver ceduto asset importanti, non ultimi i palchi Vip del nuovo Camp Nou, non è stato sufficiente per evitare il tracollo. Una situazione paradossale e beffarda perché adesso il Barcellona può ingaggiare e tesserare di nuovo calciatori ma non Olmo e Victor la cui licenza federale è scaduta il 31 dicembre e non possono essere inclusi ancora una volta nella lista ufficiale.

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