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Il Barça le prova tutte per registrare i nuovi acquisti: il caso de Jong è l’apice del disastro economico

La Liga blocca ancora il mercato in entrata del Barcellona, che ha messo dalle proprie casse 150 milioni per la cessione dei diritti tv e cerca di liberare spazio in rosa. I blaugrana continuano a spendere più di quanto potrebbero.
A cura di Benedetto Giardina
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Il Barcellona le prova tutte pur di inserire in squadra i nuovi acquisti. La cessione di parte dei diritti media non è bastata per liberare spazio a livello finanziario e la Liga continua a bloccare il mercato in entrata del club catalano, costretto ora a cercare di vendere giocatori. Anche liberandoli, se necessario, ma è evidente che in organico vi siano situazioni spinose di difficile soluzione.

La sicurezza espressa da Laporta nel giorno della presentazione di Lewandowski si è tramutata in un continuo tira e molla, tra ulteriori asset da mettere in vendita e un mercato in uscita alle prese col caso de Jong. Il centrocampista olandese, a lungo trattato dal Manchester United, non si è più trasferito alla corte di ten Hag ed è stato fischiato dal pubblico azulgrana nella serata della presentazione. Perché in molti, ora, vedono in lui un ostacolo al piano di rivoluzione del club.

Da dove arrivano i soldi della cessione dei diritti tv del Barça?

Fino a qualche giorno fa, il Barça era «l'unico club al mondo che può comprare giocatori senza soldi», riprendendo le parole di Julian Nagelsmann, tecnico del Bayern Monaco. Proprio dai tedeschi avevano prelevato Lewandowski, con un’operazione da 150 milioni di euro complessivi, inclusi i benefit da riconoscere all'agente del polacco. Eppure, il centravanti, non risulta ancora nella lista dei giocatori registrati per la Liga. Lui, così come Raphinha e Koundé, ma anche Kessié e Christensen, ingaggiati da svincolati dopo il termine dei rispettivi contratti con Milan e Chelsea.

Questo perché il Barcellona parte da un buco da 144,35 milioni di euro nel limite di spesa imposto dalla stessa Liga e le operazioni commerciali approvate nell'ultimo periodo non sono bastate a far rientrare il club nei parametri per sbloccare il mercato in entrata.

L'articolo 100 del Regolamento di controllo economico dei club autorizza a spendere il 25% di quanto guadagnato o risparmiato nel corso della sessione di mercato, a prescindere del saldo positivo o negativo per ciò che riguarda il tetto di spesa. Su questa base, il Barcellona già lo scorso anno è riuscito a muoversi in entrata. Adesso, vuole farlo con l'obiettivo di piazzare grandi colpi, ma diventa necessario trovare ulteriori introiti. Come la cessione del 25% dei diritti televisivi alla società statunitense Sixth Street Partners, un affare da 667 milioni di euro… ma con un investimento da parte del fondo di "soli" 517 milioni.

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I restanti 150 milioni, stando a quanto riportato da Cadena Cope, arrivano proprio dal Barcellona. Il club e Sixth Street hanno creato infatti un'altra società, la Logksley Investments S.L., a cui sono stati ceduti i diritti tv. Quindi, parte di quella somma ritenuta necessaria per sbloccare il mercato del Barça, proviene proprio dalle casse del club. Cifra che tra l'altro va pure tassata.

Le operazioni del Barcellona per poter fare acquisti

La Liga, per questo motivo, continua a non autorizzare la registrazione degli ultimi acquisti azulgrana. Anche perché, nell'ottica di una singola stagione, 150 milioni di euro hanno un peso non indifferente. Considerando i calciatori per i quali il Barcellona ha dovuto pagare il cartellino ai club di appartenenza, tra Lewandowski, Raphinha e Kounde la spesa annua è di 76 milioni di euro per ingaggio lordo e ammortamento. In più vanno considerati gli stipendi di Christensen e Kessié, che sono arrivati in Catalogna a parametro zero. «Abbiamo lavorato per poterli registrare tutti – ha dichiarato Laporta nel giorno della presentazione di Lewandowski – abbiamo lavorato molto bene per soddisfare i requisiti necessari e se dovesse essere necessario fare qualche ulteriore operazione, lo faremo».

Ne ha già fatte altre, di operazioni di questo genere. Oltre alle cessione del 25% dei propri diritti televisivi, infatti, il Barcellona ha ceduto il 24,5% di Barça Studios a Socios.com, per ulteriori 100 milioni di euro. Adesso si rende necessaria, con ogni probabilità, la cessione di un altro asset. Un'altra «palanca», come la definiscono in spagnolo: che coinvolgerebbe ancora Barça Studios: un altro 24,5%, sempre valutato 100 milioni di euro. Tra i papabili acquirenti ci sarebbe il fondo TPG Luma Partners, proprietario del Cirque du Soleil. Ma non è nemmeno detto che l’aggiunta di 100 milioni possa bastare per chiudere definitivamente i conti con la Liga e aprire le porte per i nuovi acquisti.

Il caso de Jong, quanto deve riconoscergli il Barcellona

La strada alternativa, come un anno fa, porta sempre al mercato. In uscita, stavolta, con l'obiettivo di liberare spazio salariale per inserire in organico i colpi dell'estate. Il primo della lista è Frenkie de Jong, ormai messo all'indice dallo stesso club, come emblema della gestione precedente. L'accusa mossa da Laporta, più che al calciatore, è infatti all'ex presidente Bartomeu, che ha ratificato la rinegoziazione del contratto dell'olandese nel 2020. Come accaduto per diversi club in tutta Europa, anche il Barcellona ha dovuto posporre alcuni pagamenti a causa della pandemia.

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Nel caso di de Jong, l'accordo da 14 milioni annui (con bonus fedeltà) si è trasformato in un macigno da oltre 88 milioni complessivi da pagare entro il 2026: 21 milioni nella prossima stagione, più di 27 milioni per la stagione 2023/24 e 40 milioni totali negli ultimi due anni di contratto, senza variabili. I catalani hanno provato a cederlo al Manchester United, ma non c'è stato niente da fare. Ora si sarebbe interessato il Chelsea, ma è tutto da vedere. E stando a quanto riportato da The Athletic, il Barça avrebbe attivato i propri legali per annullare il contratto, accusando ancora una volta il precedente board guidato da Bartomeu di attività illegale.

Non sarà una strada breve, ma è un braccio di ferro che lascia intendere quanta rilevanza abbia il mercato in uscita sul futuro del Barcellona. Un mercato che potrebbe non limitarsi al solo de Jong, dato che in ballo c'è anche la possibile cessione di Depay, arrivato un anno fa proprio grazie agli alleggerimenti sul monte ingaggi. Piace alla Juventus e il Barça non avrebbe problemi a liberarlo, vista la situazione in cui si trova il club. Una situazione che tra cessioni di asset commerciali e minacce legali ai propri tesserati, continua a vedere i grandi colpi dell'estate "parcheggiati" in attesa del via libera della Liga.

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