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Superlega europea di calcio

Perchè i club della Superlega non possono essere esclusi da campionati e coppe

La Uefa ha minacciato i 12 club che hanno aderito al progetto di una Superlega Europea con la prospettiva di pesanti sanzioni, come l’esclusione da coppe e campionati. Ma si può davvero arrivare a tanto? L’avvocato Federico Venturi Ferriolo di LCA Studio Legale, esperto di diritto sportivo, ha chiarito a Fanpage.it: “Se la Uefa decidesse di negare ai club di partecipare alla Superlega, violerebbe il diritto alla concorrenza dell’Unione Europea”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Uefa ha minacciato i 12 club che hanno aderito al progetto della nuova Superlega Europea prospettando specifiche sanzioni che potrebbero essere rese note già a partire dalla prossima riunione dell'esecutivo. Venerdì c'è infatti il rischio che i club ‘scissionisti' che in questo momento stanno partecipando alle fasi finali di Champions ed Europa League vengano esclusi dalla competizione con effetto immediato immediato. Florentino Perez, nel corso della prima intervista rilasciata da presidente della Super League, ha specificato come tutti i membri siano sicuri di avere basi legali solide per poter opporsi al meglio ad ogni tipo di provvedimento.

La Superlega prevede che le squadre partecipanti continuino a disputare regolarmente i campionati nazionali. Ma può l'Uefa o le singole federazioni possono decretare l'esclusione dei club interessati? È una delle tante domande ricorrenti in giorni convulsi per il calcio europeo, sulle quali ha fatto chairezza – per Fanpage.it – l’avvocato Federico Venturi Ferriolo di LCA Studio Legale, esperto di diritto sportivo.

La Uefa non può ‘minacciare' i club di sanzioni o provvedimenti

"I club sono soggetti alle federazioni nazionali e alle leghe di cui fanno parte, a patto che ovviamente non stiano partecipando o non desiderino partecipare alle competizioni europee – ha sottolineato il legale – Alla Uefa partecipano le federazioni, non i club. Ecco perché saranno eventualmente le federazioni a decidere quali club possano partecipare a Champions ed Europa League a seconda degli slot indicati dalla Uefa". In poche parole, sono le leghe ad avere giurisdizione sui club, non la Uefa. L'organo principale calcistico europeo dovrebbe dunque minacciare le federazioni non i club. "Ma non è chiaro in cosa corrispondano queste minacce e come possano essere implementate (ad esclusione della espulsione dalle competizioni UEFA) a livello nazionale poiché nello statuto della Lega non sembra ci siano al momento strumenti efficaci per ovviare a questo tipo di problematica". 

L'aspetto chiave della questione: possono 12 club dare vita e partecipare ad una nuova competizione, non organizzata dalla Uefa? L'avvocato Venturi Ferriolo sottolinea come la Uefa non possa impedirlo: "Ci sono alcuni precedenti che insegnerebbero che nel caso l’Uefa dovesse prendere delle contromisure contro i club, tale condotta potrebbe configurare una violazione del diritto alla concorrenza dell’Unione Europea". Certo è che la UEFA fa appiglio alla propria posizione e alle norme contenute nel proprio statuto secondo cui la confederazione europea è infatti, ad oggi, l’unico organo abilitato a poter organizzare un certo tipo di tornei in Europa. Ed è qui che si potrebbe giocare la partita.

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"A parer mio non ci sono strumenti immediati ed efficaci per poter escludere i club dalle competizioni nazionali ” sottolinea ancora l'avvocato Venturi Ferriolo. In questo contesto, dunque, sia la Uefa che la Figc, non sarebbero in grado di poter disporre un'esclusione dei club della Superlega dalle proprie competizioni con una base giuridica forte basata su normative valide.

"È semplicemente una situazione di monopolio in cui entra un altro soggetto che rischia di prendersi il mercato – sottolinea lil legale -. Al momento ci sono solo norme generiche che puniscono comportamenti del genere". La situazione sembra essere abbastanza definita: "Manca un collegamento tra Uefa e Lega per poter avere il potere di escludere Juventus, Inter e Milan dal campionato di Serie A nel caso specifico dell'Italia".

In questo quadro, ovviamente, c'è anche la questione relativa ai diritti tv. La Superlega ha creato un precedente che prima d'ora non era stato mai nemmeno ipotizzato: un gruppo di squadre, le più seguite a livello globale, potrebbe non prendere parte a tornei per i quali sono stati già venduti i diritti televisivi. Con rischio di ripercussioni sui contratti già chiusi: "Possono rinegoziare, ma solo se c’è la volontà tra le parti (Uefa e broadcaster, ndr) di rivedere gli accordi iniziali stipulati per i diritti tv". Un quadro generale nel quale la Uefa sembra essere spalle al muro, quasi incapace di poter reagire. È questa la vera forza della Superlega.

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