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Caso scommesse nel calcio

Perché i casi di Fagioli, Tonali e Zaniolo sono totalmente diversi da quelli delle scommesse anni ’80

Con le vicende relative a Fagioli, Tonali e Zaniolo è tornato il tema scommesse nel mondo del calcio. Ma non esiste alcun parallelo con quanto accaduto negli anni ’80.
A cura di Alessio Morra
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La parola scommesse è tornata, purtroppo, di moda nel mondo del calcio. Così è da quando si è scoperto che il calciatore della Juventus Nicolò Fagioli era finito sotto indagine da parte della procura di Torino, e aveva, poi, ammesso di aver effettuato delle scommesse su partite di calcio, non del suo club. Sono spuntati poi, sempre a riguardo, i nomi di Tonali e Zaniolo, che hanno ammesso le giocate ma hanno dichiarato di non aver puntato un euro sul calcio. Entrambi hanno ricevuto comunque un avviso di garanzia mentre erano in ritiro con la Nazionale e per questo sono stati rispediti a casa. Si parla tanto di queste vicende, ci sono tante voci e si parla di (tanti) altri nomi pronti a uscire. E c'è anche chi fa un paragone con lo scandalo degli anni '80, che però è tutt'altra cosa. Non c'è un filo comune con la vicenda attuale.

É il 23 marzo del 1980, una domenica come tante per gli italiani. La primavera è appena iniziata, ma la giornata un po' dovunque è uggiosa. 90° Minuto è l'appuntamento cult per gli appassionati di calcio che attendono di vedere in tv i gol delle partite, che all'epoca si giocavano tutte assieme di pomeriggio, quel giorno c'era pure Juventus-Inter, che aveva in palio punti scudetto. Il programma scorre. Giampiero Galeazzi è l'inviato per Roma-Perugia e racconta la partita (finita 4-0). Chiuso il servizio poco dopo il popolare giornalista torna in diretta per dar conto di qualcosa di insolito. All'Olimpico sotto le curva Nord e dunque nella pista d'atletica sono parcheggiate due vetture: una è della Polizia, l'altra della Guardia di Finanza. E non si sa perché sono lì.

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Per gli appassionati la curiosità è enorme. E la curiosità aumenta. Siamo nel 1980. Il flusso delle notizie è molto più lento, anche se l'attenzione era già all'ennesima potenza. La trasmissione finisce. Prima di ripassare la linea a Pippo Baudo per Domenica In va in onda un episodio di Attenti a quei due, serie cult con Roger Moore e Tony Curtis. Al termine i telespettatori di Rai 1 si ritrovano in video nuovamente Paolo Valenti. Al suo fianco c'è Galeazzi. Viene reso noto tutto. Si parla di calciatori arrestati e si inizia a parlare di scommesse.

La notizia esplode, il tam-tam è velocissimo, e si viene a sapere che una situazione identica si era verificata in altre città. Tredici calciatori vengono arrestati – compresi alcuni big – in quattro ricevono un'ordine di comparizione. Le immagini degli arresti con le macchine di Polizia e Guardia di Finanza presenti negli stadi hanno segnato più di un'epoca.

Le indagini sportive vanno veloci. Milan e Lazio retrocedono in Serie B. I rossoneri subiscono la retrocessione diretta, mentre i biancocelesti sono penalizzati di 5 punti che li portano tra le ultime tre. Penalizzazioni anche per Perugia, Avellino e Bologna. Pene durissime per tanti calciatori. Radiato il presidente del Milan Colombo. Dura la sanzione per il portiere Ricky Albertosi. Stefano Pellegrini dell'Avellino riceve 6 anni di squalifica! Della Martira 5. Sanzioni minori per una sfilza di calciatori, inclusi Bruno Giordano e soprattutto Paolo Rossi, che inizialmente subisce 3 anni di stop. Tutti loro vengono poi assolti dalla giustizia ordinaria.

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Dopo l'appello alcune condanne vengono mitigate, altre invece no. Rossi subisce uno sconto di un anno e farà in tempo a tornare per il Mundial '82, voluto fortemente da Bearzot. E proprio il successo del Mondiale di Spagna portò poi all'amnistia. Il 3-1 alla Germania Ovest cancella tutte le squalifiche per i calciatori sanzionati, che così tornarono a giocare a calcio da professionisti.

Quello non fu l'unico scandalo scommesse degli anni '80. Perché nel 1986 si apre un altro faldone, che coinvolge un numero ancora più ampio di calciatori e di squadre, che in gran parte erano di Serie B o Serie C. Si scopre che nei due anni precedenti c'erano state una serie di partite combinate. Dopo la sentenza d'appello, l'Udinese evita la retrocessione in Serie B ma subisce 9 punti di penalizzazione, un'enormità con i due punti a vittoria. Così come la Lazio, che però militava in B. Mentre il Vicenza, che aveva conquistato sul campo la promozione in Serie A rimase in B e finì per retrocedere in C la stagione seguente.

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Gli scandali degli anni '80 del calcio italiano hanno riguardato le scommesse, ma, come si evince, quella vicenda è totalmente differente rispetto a questa coinvolge fino a questo momento Fagioli, che è si è autodenunciato e sarà certamente sanzionato, Tonali e Zaniolo, che hanno detto di non aver scommesso sul calcio, ma solo su poker e blackjack. Insomma realmente un altro mondo rispetto a quanto successo quarantatré anni fa.

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