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Perché i calciatori stanno iniziando a scappare dall’Arabia Saudita nonostante un mare di milioni

Il sogno del calcio in Arabia Saudita sembra già tramontato ancor prima dell’alba: dopo solo pochi mesi dal dorato calciomercato estivo in cui i club hanno ingaggiato a suon di milioni decine di giocatori da tutto il mondo, sempre di più stanno valutando di ritornare sui propri passi.
A cura di Alessio Pediglieri
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Una gabbia dorata. L'Arabia Saudita si sta rivelando già tale per molti calciatori che sulla scia dell'avventura intrapresa per primo da Cristiano Ronaldo, hanno seguito la scia – e i soldi – provenienti dal Medio Oriente, firmando contratti da mille e una notte. Ma senza probabilmente fare bene i conti con ciò che avrebbe comportato un cambio così radicale anche nella vita privata. Così, già solamente dopo qualche mese, aumentano i rumors e le indiscrezioni di calciatori già pronti a rientrar e alla base, lasciando il sogno arabo e riprendere da dove avevano lasciato.

Facile per moltissimi firmare contratti d'oro, con cifre astronomiche e impossibili da qualsiasi altra parte. Chi verso la fine di prestigiose carriere, chi senza gran fortuna in Europa o in altri campionati, pronto a esaltare le platee meno esigenti, altri ancora giovani che non credono ai propri occhi di fronte alle classiche proposte irrinunciabili. Sta di fatto che in estate si è assistito ad un vero e proprio esodo di calciatori che non hanno perso un attimo a trasferirsi in Arabia Saudita, da cui son partite altre clamorose proposte a campioni assoluti. Con grande vanto della Federcalcio del posto e dei club che si sono infarciti di giocatori di qualità, spesso di nomi famosi, di certo di calciatori di un livello superiore ad un campionato decisamente mediocre.

Jordan Henderson sta per lasciare l'Arabia Saudita nel mercato di gennaio
Jordan Henderson sta per lasciare l'Arabia Saudita nel mercato di gennaio

Nomi importanti, da tutto il mondo, capitanati da Karim Benzema che è stato il volano estivo di una "moda" che ora rischia di trasformarsi in qualcosa di negativo, con un effetto boomerang tanto devastante quanto non sufficientemente soppesato. Ed ecco che lo stesso ex attaccante francese del Real Madrid, ha mostrato insofferenza verso quel mondo dopo solo pochissime partite; ecco che Henderson ha praticamente già concluso la sua avventura, volendo rientrare in Europa con un accordo con l'Ajax; ecco che Jota si è trovato subito in una posizione più che scomoda e sarebbe ben felice di tornare alla base non venendo sufficientemente apprezzato. Ma ecco che il "mal di pancia" d'Arabia si sta diffondendo mostrando il lato "oscuro", con indiscrezioni che riguardano anche clamorosi ripensamenti, come Milinkovic-Savic che secondo alcuni esperti di mercato, starebbe valutando un dietrofront più che repentino.

Sergej Milinkovic-Savic è al centro di voci di mercato
Sergej Milinkovic-Savic è al centro di voci di mercato

Ma perché l'Eldorado arabo una volta raggiunto non resta più tale e i calciatori valutano di lasciarlo? Le cause sono molteplici e si devono ricercare sia dentro che fuori dai campi di calcio. A bussare alla porta e a rendere conto, infatti, c'è uno stile di vita completamente differente, in un contesto nella sua totalità diverso dalle abitudini che i calciatori, ricchi, famosi e liberi di godersi gli agi dei propri guadagni in Europa o nel resto del mondo, in Arabia si ritrovano con tante limitazioni.

Basti pensare a quanto emerse qualche tempo fa, indagando sul "mal d'Arabia" di diversi calciatori che erano appena sbarcati nella nuova Mecca del calcio, al di là  del mero lato economico, indubbiamente motivo principale della scelta. Lo stesso Cr7 ha dovuto fare i conti con usi e costumi particolari, che non ammettono compromessi. Un motivo per molti non più sufficiente per rimanere o addirittura intraprendere il viaggio come è accaduto per cui parte dello staff di Roberto Mancini con chi, al di là della luculliana proposta, ha rinunciato a seguirlo nell'avventura in sella alla nazionale saudita.

I desolanti scenari in cui si gioca la Saudi Pro League, spesso in stadi quasi totalmente vuoti
I desolanti scenari in cui si gioca la Saudi Pro League, spesso in stadi quasi totalmente vuoti

Ma c'è anche il lato sportivo che ha deluso aspettative che apparivano facili e scontate. Le critiche, ad esempio non sono mancate, al di là dei nomi altisonanti anche in Arabia si è capito ben presto che quando si tratta di calcio, la mancanza di risultati, di prestazioni negative tutto il mondo è paese. Lo sa bene ancora Benzema, solo per citare uno dei nomi più importanti, ma lo sanno bene anche altri che sono rimasti orfani dei riflettori cui erano abituati in altre realtà.

Una situazione deprimente a livello sportivo che in generale aumenta militando nel massimo campionato saudita che resta comunque un torneo di bassa qualità e attorno cui  l'entusiasmo generale e la visibilità non vanno a pari passo coi contratti milionari. Scendere in campo davanti a due, tre o ottomila spettatori alla lunga diventa sconfortante, così come non avere quel ritorno di immagine cui si era abituati. È vero, l'Arabia continua a marciare dritta verso il proprio obiettivo, entrare a far parte della grande famiglia internazionale del calcio, oggi con le Supercoppe nazionali, in futuro con i Mondiali 2034. Ma davanti alla realtà attuale nemmeno un contratto a 8 zeri può far cancellare la sensazione di aver sbagliato scelta. Di vita e professionale.

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