Perché Gnonto guardava lo smartphone sulla panchina dell’Italia: è tutta colpa del Leeds
Le immagini sono diventate virali e la polemica è inevitabilmente montata: davanti alla foto di Willy Gnonto che reggeva tra le mani il suo smartphone sulla panchina dell'Italia tutti si sono indignati, ma c'è una spiegazione particolare che ha portato il giocatore a compiere questo gesto insolito, che mai si era visto prima soprattutto in una nazionale.
Dall'altro capo del suo telefono c'era il Leeds e si sa, quando il club di appartenenza chiama bisogna rispondere in qualsiasi circostanza. Era un messaggio "di lavoro", o meglio per chiarire una situazione che dall'Inghilterra tutti sentivano la necessità di sbrogliare il prima possibile.
Il messaggio del Leeds a Gnonto
A far diradare il polverone ci ha pensato Maurizio Viscidi, coordinatore delle Nazionali giovanili maschili, intervenuto ai microfoni della Rai. Durante la sua intervista ha avuto anche modo di spiegare l'accaduto, raccontando il piccolo retroscena che si nascondeva dietro a quella foto inusuale. Gnonto si trovava in panchina per la partita amichevole dell'Italia Under 21 contro i parietà di San Marino, durante l'intervallo era stato sostituito dall'allenatore ed era riapparso seduto con lo smartphone in mano.
A tutto c'è una spiegazione: "Willy è stato sostituito a fine primo tempo perché eravamo in vantaggio ed era diffidato, ed era troppo importante per la Norvegia. Lui nel rientrare dallo spogliatoio verso il campo ha ricevuto un messaggio dalla sua società allarmata che si chiedeva come mai fosse stato sostituito una partita così".
La preoccupazione del Leeds è più che lecita, così Gnonto ci ha tenuto a tranquillizzarli subito spiegando che non c'erano problemi fisici di alcun tipo: "Allora non poteva certo mandare il messaggio lungo il tragitto, dallo spogliatoio alla panchina ci sono parecchi metri. Arrivato in panchina ha voluto tranquillizzare la sua società che la sostituzione era una sostituzione per non rischiare la squalifica. Può essere stato sbagliato il tempo, forse sì, ma al tempo stesso è un atto di rispetto nei confronti della società per tranquillizzarli".