Perché gli audio del VAR in Serie A non possono essere trasmessi su DAZN subito dopo la partita
Nella prima puntata di Open VAR, la nuova trasmissione di DAZN in cui sarà possibile ascoltare in diretta gli audio dei dialoghi tra i VAR e gli arbitri durante gli episodi più significativi di ogni partita, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha spiegato perché non sarà possibile analizzare i casi da moviola delle partite appena concluse.
L'emittente ha lanciato la grande novità della stagione che consentirà ai tifosi di vivere in prima persona tutto ciò che succede in cuffia tra arbitro e VAR, svelando quindi cosa si cela dietro alle decisioni più discusse di ogni weekend. C'è però una regola: ogni settimana il designatore arbitrale commenterà solo gli audio relativi alle partite giocate nel precedente turno di campionato.
In sostanza ogni settimana nel corso della puntata verranno presentate solo le partite giocate sette giorni prima e non quelle del turno di campionato appena concluso. Il perché è stato spiegato da Rocchi nel corso della prima puntata di questo nuovo format.
L'ex arbitro ha subito spiegato perché non potranno essere prese in esame le ultime partite: "Non possiamo parlare della giornata in corso perché c’è il Giudice sportivo che deve emettere sentenze. Il lavoro sul VAR è molto intenso, ci sono molte clip da ascoltare. Questi ragazzi lavorano bene e hanno diritto di essere valutati nel miglior modo possibile".
La differita di 7 giorni è necessaria quindi per consentire al Giudice sportivo di emettere eventuali sentenze sugli episodi più controversi senza intralciare il suo lavoro. Per questo motivo nella prima puntata sono state prese in esame le partite giocate alla quarta giornata di campionato, a cominciare dal derby tra Inter e Milan con il contatto tra Theo Hernandez e Lautaro Martinez fino a Juve-Lazio con il tanto discusso pallone di McKennie che sembrava essere uscito dal campo.