Perché Gigi Riva ha rifiutato l’operazione che poteva salvarlo poche ore prima di morire
A 79 anni è venuto a mancare Gigi Riva, leggenda totale del calcio italiano. Questa notizia non ha lasciato indifferente chi ama il calcio. Da ore infatti giungono, da ogni dove, messaggi di cordoglio sinceri per quello che si può considerare senza possibilità di smentita il più grande attaccante che ha mai avuto l'Italia. La morte di Riva ha sconvolto perché dopo la notizia del suo ricovero in ospedale le sue condizioni non parevano così gravi, ma all'improvviso è arrivata un'ulteriore crisi cardiaca. I medici che lo avevano in cura, poi, hanno fatto sapere che il campione ha rifiutato un intervento al cuore.
Cosa è successo a Gigi Riva, l'infarto e il ricovero in ospedale
Riva, che con il Cagliari conquistò lo storico Scudetto del 1970 e con la Nazionale vinse gli Europei 1968 e giocò la finale del Mondiale di Messico '70, nella notte tra domenica 21 e lunedì 22 gennaio il mito ha un malore, il problema è al cuore, viene portato al pronto soccorso dove viene subito visitato. Gli esami vengono effettuati e alle 10:30 viene sottoposto a una coronarografia che evidenzia un problema al cuore. Il direttore del reparto di cardiologia, Marco Corda, lo informa e gli dice che bisognerebbe effettuare un intervento di angioplastica. Riva replica al medico: "Ci voglio pensare, ne devo parlare con i mei cari", moglie e figli.
La situazione non si poteva definire certamente rosea, ma nemmeno grave. Tanto che nella mattinata viene emesso un comunicato nel quale vengono rese note le condizioni di Riva che nel bollettino viene definito sereno, oltre che vigile cosciente. L'intervento di angioplastica comunque andrebbe fatto, ma senza il suo consenso scritto non si può. Gigi Riva viene informato di tutto, delle sue condizioni ma anche delle difficoltà che avrebbe avuto quel tipo di intervento: "È stato informato dei rischi che comportava e ha rifiutato per potersi consultare coi familiari. Gli ho prospettato l'angioplastica avvertendolo che senza procedere avrebbe rischiato il decesso. Avremmo provato a convincerlo martedì".
Gigi Riva ha rifiutato un intervento in angioplastica prima della morte
Il bomber risponde: "Ci voglio pensare, ne devo parlare con i miei cari". La giornata procede. Sia il direttore del reparto Corda che il direttore sanitario Pinna fanno sapere che Riva era di buon umore, tanto da scherzare sul fatto che gli era vietato fumare – è stato un accanito fumatore. Il direttore Pinna ha detto: "Dopo una valutazione di un team multidisciplinare, gli è stato proposto un intervento chirurgico di angioplastica coronarica che il paziente ha rifiutato. Ho avuto modo di parlarci prima della 18 e stava bene. Scherzava. C'era sua moglie con lui, si stava preparando a cenare e niente faceva presupporre un peggioramento così grave".
E invece purtroppo è sopraggiunta un'ulteriore crisi che ha portato poi alla morte del campione nato a Leggiano. Crisi totalmente inaspettata, come ha riferito il primario Brunello Loi: "Era sotto controllo, monitorato, siamo intervenuti rapidamente. Le condizioni in un quadro con una patologia severa si sono aggravate. Siamo corsi in emodimanimica mentre gli veniva praticato il massaggio cardiaco così come anche le manovre rianimatoria, eseguite in emergenza con tutte le misure del caso".
Riva è venuto a mancare poco dopo le sette della sera. Il mondo del calcio italianolo ha omaggiato con tutti i crismi, lo ha ricordato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, purtroppo a Riyad, dove si è giocata la finale Napoli-Inter di Superoppa Italiana, nel momento del ricordo ci sono stati degli orrendi fischi.