Perché Faraoni non è stato squalificato nonostante la simulazione anti-sportiva sul gol di Kean
Perché Faraoni del Verona non è stato squalificato con la prova tv per la simulazione, tanto palese quanto grottesca, in occasione del gol annullato a Kean? Nella sfida tra le Juve e l'Hellas l'episodio che ha visto come protagonista il difensore e l'attaccante lancia altra benzina sul fuoco delle polemiche, fa il paio con il colpo di mano rifilato da Gatti a Djuric (nella scorsa stagione lo fece anche con Kvaratskhelia del Napoli).
In quest'ultimo caso il comunicato del Giudice Sportivo ha chiarito per quale motivo, al netto della richiesta (respinta) della Procura federale, non si è fatto ricorso al mezzo tecnologico per valutare quel frangente. Il referto dell'arbitro è stato dirimente: "Con la presente dichiaro che lo scontro tra Gatti (Juventus) e Djuric (Verona) avvenuto a gioco in svolgimento, è stato da me valutato in campo e sanzionato come fallo di gioco con un calcio di punizione diretto". In buona sostanza il comportamento del centrale bianconero è stato visto e valutato dagli ufficiali di gara "perciò giudicato in modo insindacabile nel merito", anche relativamente all'opportunità o meno fosse espulso.
Quanto a Faraoni, invece, non c'è alcuna menzione sul comportamento tenuto in occasione dell'azione che ha portato alla rete di Kean, successivamente annullata (la seconda del match) per una scorrettezza rilevata dal direttore di gara (fallo della punta sul difensore). Cosa era successo? La sequenza videoclip aiuta a ricostruire la questione: a seguito di un contrasto, nel tentativo di liberarsi della marcatura, la punta sbraccia un po' troppo e dà una manata all'avversario che finisce per terra. L'azione prosegue, Faraoni sembra rialzarsi ma quando vede che arriva la rete dello juventino si lascia cadere apparentemente dolorante.
Una condotta biasimevole sotto il profilo morale ma non ‘tecnicamente', al punto da chiedere la squalifica con la prova televisiva. Secondo l'arbitro, infatti, non c'è stata alcuna simulazione (ha ravvisato il fallo di Kean e per questo non ne ha convalidato il gol) e il contrasto avvenuto in precedenza spazza via anche la possibilità che si prendano provvedimenti con la prova tv – come da regolamento – per "fatti di condotta violenta o gravemente antisportiva o concernenti l’uso di espressione blasfema non visti dall’arbitro o dal Var".
La stessa Procura federale, che invece aveva avanzato obiezioni su Gatti, non ha fatto alcuna menzione dell'accaduto. In sintesi, quella sceneggiata è una brutta figura ma niente che sia rilevante ai fini della giustizia sportiva. Brutta figura che Kean, in un post su Instagram, aveva sottolineato con un post e un messaggio eloquenti: "I truffatori non si fermano, continuano ad andare avanti!".