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Perché Fabbri ha deciso che il contatto Reijnders-Pisilli non era da rigore: un errore clamoroso

Perché il contatto Reijnders-Pisilli in Milan-Roma non è rigore per l’arbitro Fabbri: c’entrano le parole del designatore Rocchi ma è un errore.
A cura di Vito Lamorte
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L'esonero di Paulo Fonseca dopo Milan-Roma ha fatto passare in secondo piano quanto accaduto sul terreno di San Siro ma ci sono stati diverse situazioni che hanno fatto discutere nei 90′ che si sono chiusi con un pareggio per 1-1 tra rossoneri e giallorossi. L'episodio più clamoroso è, senza dubbio, il contatto tra Pisilli e Reijnders

Al 42′ l’arbitro Fabbri ha valutato non falloso un contatto in area di rigore evidente tra il centrocampista della Roma, che va in scivolata, e quello del Milan, che stava tentando di evitare l'avversario per muoversi verso la porta. Grandi polemiche fin da subito, con Fonseca che è stato espulso per proteste. Nel prosieguo dell’azione Theo viene ammonito per un intervento su un giocatore della Roma e, sempre per proteste, subito dopo è arrivato anche il giallo per Morata.

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Perché il contatto Reijnders-Pisilli non è rigore per Fabbri

I dubbi sulla decisione dell'arbitro Fabbri sono molti perché l'intervento di Pisilli non permette più alcuna giocata a Reijnders, visto che l'olandese viene atterrato e perde il possesso della palla. Per provare a capire i motivi della mancata concessione del penalty bisogna analizzare due movimento: il primo è quello di Pisilli, che non tocca mai il pallone e non cambia mai direzione ma travolge Reijnders; e il secondo è quello del numero 14 del Milan, che ha il possesso del pallone e, dopo averlo toccato con il tacco, cambia leggermente direzione e finisce per dinamica sulla traiettoria di Pisilli.

Volendo immedesimarsi nel ragionamento di Fabbri possiamo pensare che abbia valutato la distanza tra i due, che si aspettava il tiro di Reijnders e il fatto che Pisilli non andava verso il suo avversario ma il risultato è uno solo: Reijnders ha fatto una giocata ed è stato travolto.

In questo momento gli arbitri stanno entrando in un'ottica di depenalizzare tutto quello che non è un fallo evidente e c'è sempre l'intenzione di capire se uno vuole fare la giocata o se non vuole andare sull'avversario: questo ragionamento serve per evitare i tanto discussi ‘rigorini' ma questo sta generando solo confusione.

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Si tratta di un errore figlio, probabilmente, delle ultime parole del designatore Gianluca Rocchi proprio sui ‘rigorini': "È chiaro che sono quei rigori che noi stiamo cercando di combattere: abbiamo avuto una giornata in effetti brutta, la settima, dove ne abbiamo dati 9 e qualcuno veramente inappropriato; però, specialmente nelle ultime giornate, siamo tornati a dare quelli giusti. L'importante è dare un rigore quando c'è qualcosa di importante, perché può decidere il risultato. Io dico sempre ai miei arbitri che quando la pancia vi dice rigore, nel 98% di casi è rigore. Per esempio, in Cagliari-Atalanta non ne è stato dato uno, perché l'arbitro si è fatto portare, non dalla pancia, ma da un ragionamento sul rimpallo: se avesse seguito la pancia, avrebbe concesso il rigore".

Moviola: per Marelli non era rigore, per Cesari sì

L’ex arbitro Luca Marelli nella sua moviola su DAZN ha analizzato così il caso: "Episodio sul quale c’è da discutere. Non è un episodio chiaro in un senso o nell’altro.La mia opinione basandomi sull’immagine che è fondamentale a mio parere: quella della telecamera dei 16 metri. Il contatto è tra Pisilli e Reijnders, guardate la distanza tra Pisilli e Reijnders stesso: stiamo parlando di 1-1,30 m. È importante perché se poi guardiamo la posizione di Pisilli nel continuare l’azione il movimento del giocatore della Roma è in orizzontale non verso il calciatore del Milan".

Nello studio di DAZN non tutti sono concordi con la sua opinione e sia Jeremy Menez, ospite della serata, che Andrea Stramaccioni pongono diverse questioni in oppisizione all'argomentazione dell'ex direttore di gara.

Graziano Cesari, il moviolista di Mediaset, la pensa diversamente dal suo collega: "Vedete il contrasto con Pisilli, Fabbri è vicino, non sa cosa fare, il Var non interviene e sul prosieguo dell’azione c’è l’ammonizione a Theo e quindi le proteste violente di Fonseca anche contro Marcenaro con il rosso al tecnico. Rivediamo l’azione, il pallone passa, Reijnders ha il diritto di andare a giocare il pallone mentre il giocatore della Roma travolge l’avversario in scivolata, impedendogli di proseguire l’azione”.

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