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Perché Dybala ha imitato l’esultanza di Platini in Juve-Zenit: una dedica speciale

L’esultanza di Paulo Dybala dopo il gol segnato in Champions contro lo Zenit è una dedica speciale a Michel Platini. La Joya ha raggiunto contro l’Inter lo stesso numero di reti realizzate da Le Roi (104) in bianconero e alla numero 105 ha voluto omaggiare l’ex numero dieci francese imitandone una posa iconica che risale a una partita altrettanto storica.
A cura di Maurizio De Santis
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Un omaggio a Michel Platini. L'esultanza di Paulo Dybala dopo il gol segnato in Champions contro lo Zenit è una dedica speciale a "Le Roi", un omaggio all'ex calciatore francese che segnò un'epoca della Juventus e del calcio internazionale, con i bianconeri e la nazionale transalpina. Steso sul prato dell'Allianz Stadium, con la testa sorretta da una mano mentre l'altra è poggiata sul prato, la Joya ha reso memoria all'ex campione imitandone una posa rimasta iconica e che riporta la sequenza videoclip indietro nel tempo alla finale di Coppa Intercontinentale del 1985.

La ‘vecchia signora' vinse ai rigori il trofeo contro l'Argentinos Junios ma quel gesto di Platini passò alla storia non come simbolo di euforia ma una forma di protesta nei confronti dell'arbitro che gli annullò una rete spettacolare per un fuorigioco passivo di Aldo Serena. L'ex 10 della Juve ha siglato 104 reti in 223 partite giocate a Torino, l'argentino ha raggiunto la stessa cifra in occasione della sfida contro l'Inter a San Siro (1-1, rigore decisivo nel finale) e l'ha superato in Coppa (105, in 264 match).

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Dybala aveva preparato quel modo di singolare di festeggiare anche per il match contro i nerazzurri ma non riuscì a metterlo in atto per il clamore di quella fase della gara suscitato dal penalty concesso col Var per il contatto tra Dumfries e Alex Sandro (situazione di gioco che sollevò polemiche per la difformità di giudizio su episodi del genere e la revisione dell'arbitro Mariani, che aveva inizialmente lasciato proseguire l'azione non ritenendo quell'intervento falloso).

La vittoria della Juventus ai calci di rigore in finale di Coppa Intercontinentale arrivò dopo un'altra finale rimasta scolpita nella storia per il dramma e la tragedia dell'Heysel. I bianconeri conquistarono la Coppa dei Campioni (che in seguito sarebbe diventata Champions) al termine di una serata e una partita scandita dagli incidenti e dalla morte per la furia cieca degli scontri scatenati dai tifosi del Liverpool.

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Il successo con l'Argentinos Junior oscurò solo in parte quanto accaduto a Bruxelles. Platini venne nominato migliore in campo e segnò per due volte dal dischetto (sia il rigore dell'1-1 e sia quello decisivo nella serie dagli undici metri) ma prese malissimo la decisione del direttore di gara di non convalidare una rete bellissima per esecuzione e tecnica. era quella del possibile 2-1. Le Roi superò due difensori palleggiando di destro e poi segnò con un tiro scagliato all'incrocio di sinistro. La posizione di fuorigioco di Aldo Serena non venne perdonata e l'esultanza gli restò strozzata in gola. Platini sfogò la sua frustrazione con quella posa.

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