Perché Cristiano Ronaldo si chiama Cristiano Ronaldo
Perché Cristiano Ronaldo si chiama Cristiano Ronaldo se i cognomi dell'ex padre e della madre sono differenti? José Dinis Aveiro (morto a 52 anni a causa di un'insufficienza epatica provocata dall'alcolismo) e Maria Dolores dos Santos sono i genitori del campione portoghese, oggi 36enne, nato a Funchal il 5 febbraio del 1985. La sua storia inizia sull'isola di Madeira, in quell'angolo di mondo dal clima caldo e subtropicale. E sembra una favola scritta dal destino: quel ragazzo che nemmeno sarebbe dovuto nascere perché frutto di una gravidanza inattesa, indesiderata per le condizioni d'indigenza in cui versava allora la famiglia, è divenuto la stella più luminosa e una fonte di ricchezza.
Quando capii che ero incinta – ha raccontato la madre del fuoriclasse – non fui contenta. Avevo 30 anni e 3 già figli (Elma, Hugo e Katia, ndr) e mi rivolsi a un dottore per abortire. Mi rispose di no e allora provai a farlo a modo mio… bevendo birra e correndo fino a stancarmi. Quell'espediente di rivelò inutile e decisi che avrei portato avanti la gravidanza.
Elma è la sorella maggiore, tra lei e CR7 ci sono 11 anni di differenza. Hugo è più grande del fratello calciatore di 10. Liliana Katia ne ha 9 in più dell'ex Real. È il 1984 e la famiglia Aveiro fa fatica a sbarcare il lunario: l'arrivo di un nuovo figlio più che una benedizione di Dio viene visto come un fardello. I soldi sono pochi, si vive in ristrettezze economiche. Avere in casa un'altra bocca da sfamare e perdere contatto con il mondo del lavoro è la cosa ‘peggiore' possa accadere in quel momento, un lusso che la famiglia non può permettersi. E le condizioni di papà José non sono tali da lasciar presagire un futuro migliore.
La signora Dolores, di religione cattolica, è combattuta: la testa e ragione le suggeriscono di porre fine alla gravidanza; il cuore e la fede – che avranno un peso determinante nella decisione – la spingono a non perdere quel bimbo che reca in grembo. Sua sorella la incoraggia nel fare la cosa giusta: le fa notare che far crescere quel neonato, prendersi cura di lui, è un segno di Dio. Sembra di ascoltarla quando le dice: Hai provato a perderlo, non ci sei riuscita. È un segnale chiaro, devi avere il bimbo. Ecco perché subito dopo la nascita, a quel piccolo che sarebbe diventato uno dei più forti calciatori al mondo e un brand internazionale capace di muovere grandi capitali, venne dato il nome di Cristiano. Un atto di fede fu non terminare la gravidanza, un atto di fede fu riconoscergli quel nome.
Spiegata la prima parte del nome, resta da capire perché fu accostato anche Ronaldo. E qui fu determinante l'intervento del padre ma in questo caso la religione non c'entra. Papà José, che sarebbe deceduto nel 2005 per gravi problemi di salute mentre suo figlio – allora ventenne – era al Manchester United, era un grande appassionato per i film in cui aveva recitato Ronald Reagan, l'ex Presidente degli Stati Uniti d'America. E fu in suo onore che decise di chiamare suo figlio aggiungendo una lettera o così da renderlo più vicino alla lingua portoghese. Cristiano Ronaldo e poi ancora CR7 è la storia del ragazzo partito da zero e divenuto uno degli sportivi più forti, ricchi e conosciuti al mondo.