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Perché Cristiano Ronaldo non si ritira, ha ancora un ultimo desiderio: serviranno almeno 2 anni

Con gli Europei in Germania si è chiuso il ciclo di Cristiano Ronaldo con il Portogallo. Perché non si decide ancora per il ritiro? Ha un ultimo sogno, ma non è questione di campo.
A cura di Maurizio De Santis
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L'abbraccio tra Cristiano Ronaldo e Pepe dopo l'eliminazione del Portogallo ai rigori contro la Francia ha chiuso un'era. Le lacrime del difensore e la premura di CR7, anch'egli distrutto dalla delusione, hanno accompagnato i titoli di coda dell'esperienza agli Europei. Ma nei confronti del cinque volte Pallone d'Oro non c'è stata alcuna indulgenza. Perché non si ritira? Ha una ragione molto forte che lo anima e attiene alla sfera degli affetti personali: giocare almeno una volta insieme a suo figlio, Cristiano Ronaldo junior, in una partita vera.

Perché Ronaldo non si ritira, Mutu svela qual è l'ultimo desiderio

Perché non ha accettato un ruolo di ‘grande saggio' invece di avere la pretesa d'essere sempre in campo? Sono alcune delle domande/critiche che hanno scandito l'ultima avventura in nazionale dell'ex di Manchester United, Real Madrid e Juventus. La motivazione che spinge CR7 ad andare avanti nonostante tutto sarebbe una sola. Ne ha parlato l'ex calciatore, Adrian Mutu, che a maggio scorso ha fatto visita al campione portoghese in Arabia Saudita: "La vera motivazione di Cristiano Ronaldo in questo momento è giocare almeno una partita ufficiale insieme a suo figlio Cristiano Jr". Andare in campo con la stessa maglia assieme al ragazzo a cui sta provando a trasmettere segreti, passione, ambizione. "Questo è ciò che lo fa andare ancora avanti". Considerata l'età di Ronaldo Jr, 14enne attualmente arruolato nelle giovanili dell'Al Nassr, potrebbero servire almeno un paio d'anni per realizzare il desiderio di papà Cristiano.

Cristiano Ronaldo con il figlio Cristiano jr.
Cristiano Ronaldo con il figlio Cristiano jr.

Il ciclo con il Portogallo si è chiuso in lacrime

Il suo ciclo con la casacca dei lusitani è finito senza gloria e col magone dentro per quel penalty fallito contro Oblak (che avrebbe regalato il passaggio ai quarti senza passare per la lotteria dei rigori), per il grave errore commesso nella scelta fatta con la Francia poco prima dei tiri dal dischetto, perché è stato definito il "buco nero" nel quale è stata risucchiata tutta la selezione. Nessuno ha avuto il coraggio di metterlo fuori e lui ha fatto da zavorra alle ambizioni e alle possibilità della squadra.

L'ultimo incontro tra Mutu e Cristiano Ronaldo.
L'ultimo incontro tra Mutu e Cristiano Ronaldo.

A Euro 2024 da titolare ma non ha mai segnato su azione

In Germania è stato sempre titolare in tutte e cinque le partite: eccezione fatta per la gara con la Georgia (sostituito al 66°), è rimasto in campo fino al 90° e anche di più, considerati i supplementari negli ottavi con la Slovenia e nei quarti con la Francia. Totale minuti giocati: 486, durante i quali non ha mai segnato su azione e ha realizzato appena un assist, oltre ad aver toccato in media un numero di palloni non da calciatore della sua stazza (almeno fino a quando era nel pieno della carriera).

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I numeri non dicono tutto ma offrono un metro di valutazione abbastanza fedele di cosa non è stato il suo apporto e, contestualmente, dei benefici che avrebbe tratto il Portogallo se solo il ct avesse mostrato meno reverenza nei suoi confronti. Voleva ritagliarsi un ruolo da protagonista e da leggenda, è tornato a casa in un cono d'ombra. E si ritorna al punto di partenza: perché non si ritira? Vuole tenere a battesimo il figlio in campo.

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