Perché Cristiano Ronaldo è tornato in Italia nonostante fosse positivo al Covid
Cristiano Ronaldo è tornato a Torino. Dopo essere risultato positivo al coronavirus nella giornata di ieri durante il suo ritiro con la Nazionale portoghese, il numero #7 della Juventus ha fatto rientro in Italia in questo pomeriggio. Il giocatore si è messo in viaggio per Torino a bordo di un volo sanitario (anche se il protocollo vieta ai contagiati di viaggiare). Arrivato a Caselle, un'ambulanza l'ha poi accompagnato nella sua a casa in sicurezza e nel pieno rispetto dei protocolli vigenti.
Proprio all'interno della sua abitazione, Cristiano Ronaldo osserverà una quarantena pari a 10 giorni senza però potersi allenare con i propri compagni di squadra della Juventus che, nel frattempo, sono in isolamento fiduciario dopo che anche il centrocampista statunitense McKennie è risultato positivo al Covid-19. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Roberto Testi, dirigente della Asl di Torino, ha fatto il punto, chiarendo alcuni punti circa la procedura che verosimilmente potrebbe essere stata seguita dallo stesso Cristiano Ronaldo.
Cristiano Ronaldo in Italia con un volo sanitario
Il tema centrale del rientro di Cristiano Ronaldo a Torino, è ovviamente relativo al suo viaggio in aereo nonostante sia positivo al Coronavirus. A tale proposito, Roberto Testi, dirigente della Asl di Torino, ha spiegato alla Gazzetta dello Sport la procedura seguita dal portoghese: “Non conosco i dettagli della situazione – ha spiegato -, ma la normativa prevede la possibilità che venga effettuata una richiesta di volo sanitario, denunciato come tale all’Usmaf, l’Ufficio di Sanità marittima, aerea e di frontiera".
Il giocatore si è recato a Torino con un volo privato per poi essere trasportato da un'ambulanza direttamente nella sua abitazione per restare in quarantena: "In questo caso, Ronaldo avrebbe il diritto di volare con un aereo privato – ha aggiunto – anche con il suo personale: non è necessario un aereo ad hoc". Cristiano Ronaldo dovrà restare in quarantena e non poterà ovviamente allenarsi con la Juventus: "Generalmente in questi casi il viaggiatore viene trasportato con una ambulanza, ovviamente privata, a casa. Certamente per 10 giorni dovrà restare a casa e non potrà allenarsi con la squadra”.