Perché ci sono così tanti autogol agli Europei 2024: no, non è soltanto sfortuna
Le cinque big degli Europei, in modo differente, sono arrivate tutte ai quarti di finale di Euro 2024. L'Italia è fuori, malamente sconfitta dalla Svizzera di Yakin, una realtà più che una sorpresa. Il filo conduttore di questi Europei sono incredibilmente gli autogol, che quando non sono ancora terminati gli ottavi di finale sono addirittura 9. Un'enormità, non è record, ma c'è il tempo per poterlo ancora superare. Ma perché ci sono così tanti autogol? Sicuramente c'è una componente di sfortuna, ma non è solo quello.
29 autogol nella storia degli Europei, 9 a Euro 2024
Nella storia degli Europei ci sono stati 29 autogol, fino al 2016 in una nessuna edizione ne erano stati realizzati più di tre. In quella disputata nel 2021 si arrivò clamorosamente a 11, adesso si è 9. Numeri enormi che ovviamente sono complicati da spiegare, perché una spiegazione univoca non c'è. Tanti autogol segnati in partite diverse da squadre differenti, ma analizzando a fondo in realtà qualcosa si può trovare. Perché un'indicazione di massima in un'indagine la si trova sempre.
Il modo di attaccare e di difendere fa crescere le autoreti
La maggior parte delle autoreti (quelle favorevoli in questo Europeo alla Francia, quelle pro Croazia, Georgia, Austria, e una di quelle a favore del Portogallo) sono state prodotte da azioni veloci che sono diventate vincenti quando i cross sono stati deviati dai difensori. Perché è successo questo? Le difese oggi, quelle perfette, si muovono in blocco e sono molto basse a protezione della porta, e va da sé che i tocchi delle volte sono quasi inevitabili. Tocchi di piede pure perché ci sono molti più cross bassi che alti. Ciò si nota dalle autoreti, avvenute in buona parte con tocchi da pochi passi dalla porta.
Talvolta proprio lo spazio non c'è (vedi Croazia-Albania e Portogallo-Cechia) e in un'azione tambureggiante può arrivare un rimpallo che produce un autogol. Lo spazio ristretto provoca una difficoltà d'intervento, e a questa si aggiunge una componente di sfortuna o di casualità. A verbale va detto che il numero dei cross è diminuito, ma il pallone, giocato a terra, diventa più ‘scivoloso' rispetto a prima, e lo è anche per la maggior velocità del gioco del calcio e dunque delle singole azione.
L'autogol comico di Turchia-Portogallo
La casualità gioca un ruolo determinante, d'altronde è una regola d'oro non solo nello sport, ma anche nella vita, dove la fortuna può giocare un ruolo fondamentale. Fortuna o sfortuna, che si può tradurre anche con ingenuità o con errore nel caso dell'autogol siglato dalla Turchia nel match con il Portogallo. Cancelo e Ronaldo baccagliavano per un pallone passato male, quando un difensore turco ha deciso di passare all'indietro con il portiere però fuori dai pali. Una figuraccia.
Due autogol a favore della Francia
Ne restano otto di autoreti da analizzare. Due sono state siglate a favore della Francia, e questo non pare un caso. In realtà anche il Portogallo ha usufruito di due autoreti. Quelle dei Bleus sono state determinanti per vincere due partite con il punteggio di 1-0, contro Austria e Belgio. La prima è stata prodotta da Mbappé, da una sua giocata e da un tocco sfortunato di Wober. La seconda è stata invece determinante per eliminare i Diavoli Rossi. Azione veloce, corta, tiro di Kolo Muani e piedone di Vertonghen, che è sfortunato. Autorete e ko.
Tocchi sotto porta decisivi e sfortunati e quello di Calafiori
Le autoreti di Croazia-Albania e Portogallo-Cechia sono state praticamente identiche. Un batti e ribatti in area di rigore, a pochi metri dalla porta e un tocco malandrino e involontario del difensore di turno, che finisce con la testa sotto la sabbia per il dispiacere e l'onta di un'autorete.
Sfortuna enorme per Calafiori, e questa la ricordiamo bene, il difensore del Bologna interviene su cross di Williams e lo fa male colpendo il pallone che termina in rete, alle spalle di Donnarumma. Quasi casuale quella di Rudiger in Germania-Scozia, gara inaugurale, con l'ex romanista che di testa colpisce un pallone che volava nell'area tedesca e lo manda irrimediabilmente in rete.
L'errore di Le Normand in Spagna-Georgia
Poi ci sono quella di Malen in Olanda-Austria e di Le Normand in Spagna-Georgia. L'olandese è intervenuto su un cross proveniente dalla sinistra, ma a differenza di Calafiori era appena in area di rigore, il tentativo d'intervento è stato deciso, l'esito disastroso. Poi c'è quello del centrale spagnolo che su un cross dalla destra nel tentativo di anticipare Kvaratskhelia ha usato male il corpo, forse pure perché era terrorizzato dal colpire il pallone con la mano. Il risultato orrendo con un'autorete clamorosa.