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Perché Bove potrebbe tornare a giocare a calcio in Serie A nonostante il defibrillatore

Abodi ha aperto a una modifica del regolamento che potrebbe consentire a Bove di tornare in campo In Italia: il vero ostacolo per lui non è il pacemaker.
A cura di Ada Cotugno
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Edoardo Bove potrebbe tornare a giocare in Serie A nonostante il defibrillatore sottocutaneo che gli è stato impiantato dopo il malore accusato in campo durante la partita contro l'Inter. Il regolamento della Serie A gli impedirebbe di poter giocare con la Fiorentina, ma potrebbe esserci uno spiraglio che cambierebbe ogni cosa: in altri campionati sarebbe convocabile dopo le opportune visite mediche, una cosa che attualmente non avviene in Italia, ma sotto questo punto di vista potrebbe presto esserci una grande svolta.

Secondo quanto riportato da Il Messaggero Maurizio Casasco, presidente della Federazione Medico Sportiva Italiana, è già stato contattato dal ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi per capire se ci sono margini per modificare le regole sul defibrillatore. Il pensiero va immediatamente a Christian Eriksen che ha subito lo stesso intervento, ha dovuto lasciare l'Inter ma gioca regolarmente in Premier League al Manchester United senza nessun problema.

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Le nuove regole sul defibrillatore

Il caso di Bove ha aperto alle discussioni sul regolamento che potrebbe essere cambiato per permettergli di giocare. Abodi aveva aperto a una modifica delle procedure dopo colloqui con gli esperti che potrebbero avvenire molto presto. L'idea è quella di consentire ai giocatori che hanno subito l'impianto di un defibrillatore sottocutaneo di poter scendere in campo, con i singoli calciatori che si assumerebbero tutte le responsabilità proprio come avviene in Inghilterra. Il protocollo che vige attualmente è firmato da sette società scientifiche di cardiologia e non potrà essere modificato radicalmente, ma il ministro per lo Sport e i Giovani vuole capire se c'è margine di revisione per i casi non a rischio.

Perché Bove non può giocare

Il defibrillatore però non è il problema principale per Bove che potrebbe tornare a giocare qualora la sua patologia non glielo impedisse. Bisogna quindi indagare a fondo sul suo malore e capirne l'origine: la priorità dei medici è quella di ottenere una diagnosi certa perché il codice è molto stringente sul tema delle patologie, dato che in caso di rischio grave non potrebbe più mettere piede in campo. Il pacemaker di fatto non impedisce di poter avere l’idoneità, perché tutto dipende dal motivo che ha scatenato il malore. Per esempio, in caso di una malformazione genetica non potrebbe più giocare in Italia con il regolamento attuale e anche le eventuali modifiche non darebbero comunque il via libera al ritorno all'attività in tutti i casi.

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