Per il PSG la Champions è un trauma: ha speso un miliardo per fare ancora un buco nell’acqua
Un miliardo di euro, gli acquisti più onerosi nella storia del calcio e una Champions League che ancora non arriva. Il Paris Saint-Germain chiude la sua dodicesima campagna europea dell'era Qatar senza vincere il più prestigioso trofeo continentale. Senza nemmeno andarci vicino, a dirla tutta, perché Mbappé e compagni sono stati eliminati agli ottavi di finale dal Bayern Monaco. Una nemesi continua, quella bavarese, a dispetto degli ottimi rapporti tra partner qatarioti. Sono stati i tedeschi a negare al PSG il sogno nell'unica finale di Champions disputata nella loro storia e sono loro a chiudergli l'ennesima porta in faccia. Stavolta però con qualche interrogativo sul futuro, perché il ko di Monaco potrebbe aver chiuso un ciclo nella capitale francese.
Quanto ha speso sul mercato il Paris Saint-Germain
Da quando il Paris Saint-Germain è sotto il controllo di Qatar Sports Authority, il saldo tra entrate e uscite in sede di calciomercato supera il miliardo di euro per i cartellini acquistati: 1,075 miliardi per l'esattezza, al netto di colpi – specie negli ultimi due anni – messi a segno a parametro zero. Quindi senza contare Messi, svincolato dal Barcellona, oppure Donnarumma, prelevato dal Milan dopo la scadenza del suo contratto con i rossoneri. I 222 milioni sborsati per assicurarsi Neymar, i 180 milioni complessivi per portare Mbappé a Parigi e tutto il resto delle operazioni condotte dal 2011 a oggi, fanno sì che il PSG sia il club che più ha investito sul mercato europeo nel corso di quest'ultimo decennio. Senza mai portare a casa nulla di rilevante, in quanto a titoli continentali.
Un'escalation iniziata con Pastore e proseguita con Ibrahimovic, passando per Thiago Silva, Cavani, Di Maria e Lavezzi, con in mezzo altre spese di rilievo. I 50 milioni più bonus per Icardi dall'Inter, i quasi 50 milioni per David Luiz, 40 milioni per Lucas Moura Draxler per 36 milioni, Idrissa Gueye per 30 milioni come Gonçalo Guedes. Nomi che a Parigi sono stati di transito o comunque non hanno inciso sulle sorti di una squadra costruita ogni anno per arrivare fino in fondo. Invece, fatta salva la stagione 2019/20, quella della "bolla" di Lisbona a gare secche nell'immediata ripresa in piena pandemia, il Paris Saint-Germain si è quasi sempre fermato con ampio anticipo prima di potersela realmente giocare per la Champions. Ottavi di finale quest'anno come l'anno scorso e nei tre anni prima della finale persa nel 2020 contro il Bayern, una semifinale nel 2021 e quattro volte di fila eliminato ai quarti, dal 2013 al 2016.
PSG in Champions League, 850 milioni senza mai vincere
Guai però a definire fallimentari le campagne europee del Paris Saint-Germain. La Uefa in questi anni ha infatti elargito ben 762,2 milioni di euro al club francese, a dispetto dei risultati non certo lusinghieri in campo continentale. Essere il club di Ligue 1 (salvi rari casi) che si spinge più in avanti nella fase a eliminazione diretta della Champions League aiuta, indubbiamente, così come aiuta la quota di market pool destinata alle società d'Oltralpe, maggiore rispetto a quella dei club di Serie A: 62,6 milioni per le francesi nella stagione 2021/22 contro i 34,2 milioni dati ai club italiani.
Per la stagione in corso, inoltre, il Paris Saint-Germain si è già assicurato quasi 68,8 milioni di euro solo per i premi legati alle prestazioni e al ranking. A questi va aggiunta una quota di market pool che sarà superiore ai 26,7 milioni dello scorso anno, essendo stata l'unica francese qualificata agli ottavi (l'anno scorso c'era il Lille) su due squadre presente ai gironi. L'assegno per questa stagione dovrebbe così andare oltre i 95 milioni di euro, per un totale di oltre 857 milioni di premi Uefa da quando i parigini sono in orbita Qatar. Una cifra ottenuta senza mai vincere la Champions League, con un massimo di 126,8 milioni ottenuto nel 2020, anno della finale persa a Lisbona. Una cifra record, fino alla scorsa edizione, col Real Madrid che ha preso 133,7 milioni (vincendo però la Coppa).
Messi, Neymar e Mbappé: cosa può cambiare nel Paris Saint-Germain
L'ennesima stagione senza vincere in Europa apre grandi interrogativi in casa PSG. Anche perché, dal prossimo anno, entreranno in vigore i nuovi regolamenti finanziari della Uefa, che andranno a sostituire il fair play finanziario. Già da adesso, il Paris Saint-Germain è sotto regime di settlement agreement e si vedrà decurtare 10 milioni dai premi Uefa per effetto degli accordi siglati a settembre. Dopodiché dovrà rientrare nei nuovi parametri, che per la stagione 2023/24 prevedono un limite ai costi della squadra pari al 90% dei ricavi. Stando al report del DNCG francese (l'equivalente della nostra Covisoc), nel 2021 il PSG ha sostenuto spese per la squadra pari a 673,7 milioni di euro, a fronte di ricavi inferiori ai 570 milioni. È evidente che per non sforare, al netto delle soglie di tolleranza previste, sia necessaria un'inversione di rotta.
La scadenza dei contratti di Messi e Sergio Ramos aprono già un interrogativo. Le condizioni di Neymar, infortunatosi proprio nel momento cruciale della stagione e fuori fino a giugno, pure. E se le scelte estive del club fanno pendere la bilancia completamente dal lato di Mbappé, le dichiarazioni a caldo del francese dopo l'eliminazione di Monaco fanno riflettere: "L'unica cosa che conta è vincere il campionato e poi si vedrà". Il Real Madrid, scottato dal suo mancato arrivo, rimane alla finestra, ma se c'è un giocatore che a Parigi vogliono trattenere con tutte le forze, quello è proprio lui, il miglior marcatore nella storia del club. Un club che ancora una volta si ritrova costretto a rinviare l'appuntamento con la Champions League.