Per Dani Alves, accusato di stupro, nessuna possibilità di trovare un accordo: “Danni irreparabili”
Per Dani Alves non c'è alcuna possibilità di raggiungere un accordo con la presunta vittima dello stupro di cui è accusato e per cui è in carcere da inizio anno. L'ex calciatore brasiliano ha cercato una linea difensiva volta a lenire la pena cercando un'intesa con la controparte che ha ammesso i colloqui e anche di aver ricevuto una somma, ma senza che tutto ciò possa portare ad un'intesa finale. Per Dani Alves, dunque, resta reale il rischio di venire condannato ad un totale di 10 anni di detenzione.
Dani Alves sta provando ogni via possibile per far sì che si possa concludere la vicenda prima della sentenza definitiva del Tribunale di Barcellona prevista tra fine 2023 e inizio 2024 che, qualora avvallasse l'accusa di stupro, potrebbe condannarlo fino a 10 anni di carcere. Dopo una prima fase del processo in cui il brasiliano aveva adottato una linea difensiva più che confusa, presentando diverse versioni dei fatti accaduti nella notte di capodanno 2022 in una discoteca catalana, ha prima cambiato strategia, ammettendo le proprie responsabilità e poi sostituendo anche l'avvocato, nel disperato intento di salvare il salvabile.
L'obiettivo, è di limitare al massimo la sempre più probabile decisione di colpevolezza che potrebbe colpirlo prossimamente, con la giovane che lo ha denunciato per stupro che continua a mantenere una linea accusatoria ben precisa: nessun accordo con Dani Alves, ribadendo la violenza subita e dichiarando che le conseguenze subite sono oramai irreversibili. Il tutto espresso in un comunicato, diffuso dai suoi legali, in cui si confermano i confronti avuti con la controparte, ma anche la ferrea volontà di proseguire fino al giorno della sentenza, senza accordi.
Nella nota da parte di Ester García, la legale della vittima, si precisa che finora non è stato possibile raggiungere "alcuna intesa" con la difesa di Alves, date le "diverse posizioni delle parti circa l'estrema gravità del fatto" confermando che vi siano state "conversazioni su richiesta del calciatore" ma che "il danno morale e la le conseguenze che ha subito la donna sono considerati irreparabili". Così resta salda la richiesta di una condanna a 10 anni di carcere (di cui uno già praticamente scontato) e un risarcimento economico di 150 mila euro.
A proposito di quest'ultimo punto, Dani Alves avrebbe già provveduto a versare la somma decisa dal Tribunale, ma a seguito di quelle che gli avvocati della vittima hanno definito "fake news", tale atto non sottintende alcun presunto o possibile accordo. "Non è stato fatto, e non sarà raggiunto" ribadisce la nota che evidenzia come "in ogni crimine contro la libertà sessuale, i danni morali e le conseguenze sono sempre irreparabili".
Così, la vittima si è tutelata, davanti a future eventuali illazioni, di avvalersi fi tutte le "opportune azioni legali contro coloro che diffondono dichiarazioni false che mirano a aumentare la pressione ed il danno subito dalla persona lesa. Comprendiamo il dovere di informazione e l'interesse mediatico che questa procedura giudiziaria suscita, quando una persona nota viene perseguita, tuttavia, questo estremo non legittima la pubblicazione e/o la diffusione di informazioni il cui unico risultato è quello di aumentare l'evidente sofferenza della vittima".