Pep Guardiola non allenerà un’altra squadra dopo il Manchester City: “Forse una nazionale”
Il Manchester City potrebbe essere l'ultima squadra della carriera di Pep Guardiola. Dopo l'addio di Jurgen Klopp, annunciato circa un anno fa, un altro dei pesi massimi della Premier League apre all'ipotesi del ritiro dalle scene: l'allenatore spagnolo ha vinto tutti i trofei possibili e adesso il suo pensiero va oltre il calcio, a un futuro non troppo distante in cui non si vede su nessuna panchina al mondo.
Non è solo un addio al calcio inglese ma al mestiere di allenatore che potrebbe non praticare più. Dopo essere stato nei club più prestigiosi d'Europa Guardiola si immagina lontano dal campo, a dedicare il suo tempo libero al golf senza dover ricominciare tutto da capo in una nuova società, come ha rivelato allo chef di Marbella Dani Garcia sul suo canale YouTube Desmontadito.
Il Manchester City sarà l'ultima squadra di Guardiola
Quando si parla del futuro la reazione dello spagnolo è netta. L'idea di prendersi una pausa dal calcio prevale su ogni cosa: "Dovrei fermarmi, come questi chef che vanno in altri paesi, fermarmi e vedere cosa abbiamo fatto bene e cosa potremmo fare meglio e quando sei impegnato tutto il giorno, giorno dopo giorno, non hai tempo per farlo. Penso che fermarmi mi farebbe bene". Nonostante abbia solo 53 anni Guardiola già pensa al ritiro dalle scene, un'ipotesi che si potrebbe verificare non fra molto tempo: "Sono ancora giovane e quando smetterò, ci sono diverse cose che voglio fare. Una di queste è imparare il francese, dedicare il mio tempo libero a me stesso in modo da poter giocare a golf e poi iniziare a imparare a cucinare cose semplici".
E poi l'allenatore lancia la grande indiscrezione. Il Manchester City sarà l'ultima squadra della sua carriera, perché non ha le forze di prendere in mano un nuovo progetto e ricominciare tutto da capo: "Non allenerò un'altra squadra. Non sto parlando del futuro a lungo termine, ma quello che non farò è lasciare il Manchester City e andare in un altro paese per fare la stessa cosa che sto facendo ora". Resta però una piccola eccezione alla quale non saprebbe dire di no, ossia la chiamata da una nazionale: "Il pensiero di iniziare da qualche altra parte, con tutto il processo di allenamento e così via… no, no, no! Forse una nazionale, ma è diverso".