Penalizzazione della Juve per la manovra stipendi legata al ricorso sul -15: cosa può succedere
La "manovra stipendi" tiene ancora banco visto che adesso si è conclusa l'inchiesta e il procuratore federale Giuseppe Chiné dovrà formulare i giudizi che riguardano diversi tesserati bianconeri, dalla dirigenza ai calciatori, coinvolgendo anche attori "esterni" al club come gli agenti sportivi. In gioco per il club, ritorna anche l'attuale penalizzazione di -15 punti inflitta per le plusvalenze e che è già oggetto di ricorso da parte della Juventus il prossimo 19 aprile.
Sulla responsabilità del club e, quindi, della dirigenza nessun dubbio per il procuratore Chiné: nell'impianto accusatorio sulla "manovra stipendi" appare evidente il diretto coinvolgimento dei tesserati bianconeri, ritenuti primi responsabili e che potrebbero essere sanzionati con nuove inibizioni. Il lavoro investigativo è stato enorme ed è durato per quasi 4 mesi, prevalentemente basatosi sulle carte inviate a più riprese dalla Procura della Repubblica di Torino che evidenziato come la "manovra stipendi" per i pm non rappresentasse una semplice riduzione degli stipendi ma "un mero differimento" con i giocatori che coltivavano una "valida aspettativa che la società avrebbe onorato l’impegno relativo al pagamento posticipato delle quattro mensilità" rimaste sospese.
Chi si potrebbe "salvare" da eventuale coinvolgimenti diretti e quindi da conseguenti squalifiche, sono i giocatori stessi se venissero considerati attori non completamente informati sui fatti. Tecnicamente rischiano uno stop in base al comma 8 dell'articolo 31 di giustizia sportiva che evidenzia come i tesserati che trovano un accordo con la società ricevendo compensi, premi o indennità "in violazione delle norme federali sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese". Tuttavia, ci potrebbe essere una via di "fuga" per i calciatori qualora la procura federale non li ritenesse sufficientemente consapevoli delle conseguenze dei loro comportamenti e, quindi non direttamente responsabili delle violazioni avvenute.
Più complicata invece, la posizione del club i cui tesserati coinvolti avranno l'opportunità di venire ascoltati e di presentare memorie difensive, con la Procura Federale che provvederà successivamente a decidere se archiviare il tutto o passare al deferimento. I tempi? Ancora lunghi visto che si prospetta almeno il mese di maggio inoltrato, con l'auspicio che tutto si possa concludere prima della conclusione del campionato in corso. Ma di certo, ogni decisione sarà successiva a quella del 19 aprile, giorno dell'appello bianconero per la penalizzazione in campionato.
I -15 punti in classifica sono stati inflitti come condanna da parte della Corte Federale per il "caso plusvalenze" e sono già oggetto di ricorso al Collegio di Garanzia del CONI che avverrà il prossimo 19 aprile, subito dopo Pasqua e darà maggior chiarezza sulla situazione del club. Poi, però, arriverà la decisione della Procura Federale e le sue eventuali sanzioni per la "manovra stipendi" che potrebbero portare anche a infliggere punti di penalizzazione in caso di appurata colpevolezza. Dunque, l'appello al Coni del 19 aprile non sarà l'ultimo atto per la Juve per conoscere in modo definitivo il proprio destino in classifica, aprendo ad ulteriori scenari possibili: la riduzione del -15, la sua conferma o anche un eventuale inasprimento della sanzione. L'ultima parola spetterà alla Procura Federale.