Pellegrini e le fuga dei giocatori di Inter e Juve: “Alla Roma siamo rimasti a casa per rispetto”
Lorenzo Pellegrini non ha gradito la "fuga" dei calciatori di altre squadre che hanno lasciato l'Italia per volare in patria dalle loro famiglie nei giorni dell'emergenza Coronavirus. Il centrocampista della Roma, ai microfoni de Il Tempo si è detto stupito da questo comportamento (adottato per esempio dai giocatori di Juventus e Inter), diametralmente opposto a quello dello spogliatoio capitolino
Pellegrini critica le fughe dei calciatori dall'Italia durante il Coronavirus
Diversi calciatori della Juventus e dell'Inter hanno deciso di lasciare l'Italia, dietro autorizzazione dei club, per fare ritorno in patria nei giorni della crisi legata al COVID-19. Una scelta che Lorenzo Pellegrini non ha gradito: "Sono rimasto piuttosto stupito di quello che è successo in altre squadre. Per quanto riguarda noi, ne abbiamo parlato con i compagni tramite una video-chiamata di gruppo e tutti si sono messi a disposizione per fare quello che la società ci ha chiesto, cioè di rimanere a casa senza fare grossi spostamenti. Sono contento perché lo trovo rispettoso non solo nei confronti del club, ma pure di tutti gli italiani rinchiusi dentro le loro abitazioni".
L'orgoglio di Pellegrini per il comportamento della Roma
Al contrario Pellegrini gonfia il petto quando si fa riferimento al comportamento della Roma: "Da romano sono molto orgoglioso di quello che sta facendo la società perché sta cercando veramente di dare una grossa mano a tutti quanti. Ad esempio sta aiutando i nostri tifosi più anziani, mi viene in mente quando hanno consegnato loro quei pacchi con beni primarie delle mascherine, oppure il call center che hanno appena attivato per consentire alle persone più a rischio di farsi portare a casa la spesa o dei farmaci, così evitano di uscire".
La possibile ripresa del campionato di Serie A
Dopo aver dribblato le domande sul futuro e sul mercato, inevitabile un parere sulla possibile ripresa della Serie A: "Penso che ovviamente la salute e la sicurezza siano le cose più importanti da valutare in questo momento. È stato giusto fermare, allo stesso tempo ritengo che noi giocatori dobbiamo essere disposti a ricominciare quando le cose saranno rimesse in sicurezza, in modo da non rischiare né noi, né te nostre famiglie e nessun altro. Dobbiamo dare la nostra autorizzazione a far ripartire il campionato: è questa l'intenzione che ho avuto modo di capire dai nostri compagni e dagli altri colleghi. Abbiamo voglia di giocare e credo che se tornassero le partite potremmo tenere un po' di compagnia alle persone che devono rimanere a casa in questo momento così difficile. Sarebbe una piccola buona notizia da dare alle famiglie è a tutti gli appassionati di calcio".
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